Il mediomassimo umbro Noè Cruciani, dopo un anno di incontrastato dominio nazionale, guardò fuori dai confini italiani ed il 21 giugno 1987 affrontò a Spoleto, in provincia di Perugia, l’argentino Jorge Juan Salgado, un veterano campione del suo Stato e Sudamericano dei pesi mediomassimi. L’italiano obbligò ‘Violin’ Salgado alla sconfitta prima del limite nella settima ripresa e conquistò la vacante cintura Wbc International della sua categoria dei peso. Cruciani iniziò l’esperienza a torso nudo nel febbraio 1985, dopo l’esperienza amatoriale nella quale vinse la medaglia d’argento ai campionati europei junior del 1982, tra i pesi medi, categoria nella quale partecipò ai giochi olimpici di Los Angeles nel 1984, sconfitto nelle seconde eliminatorie. Nel maggio 1986 tolse la cintura italiana mediomassimi al campano Gennaro Mauriello per fuori combattimento tecnico nel settimo tempo. Due mesi dopo mantenne il suo titolo in due riprese contro Sergio Bosio, italiano residente in Belgio. Nell’ottobre seguente, per la seconda difesa, si portò nella località termale di Abano, in provincia di Padova, dove sconfisse il padovano Marco Rinaldo con decisione ai punti in 12 riprese.         Dalla conquista del titolo internazionale la fantastica cavalcata di Cruciani durò per altre due vittorie nel suo scrigno umbro, prima di rimanere vittima dell’altro argentino Nestor Giovannini che, nel marzo 1988, gli portò via in meno di tre minuti la cintura Wbc International e l’orgoglio dell’imbattibilità. ‘Tito’ Giovannini continuò l’ascesa fino a conquistare il titolo mondiale dei massimi-leggeri, mentre Cruciani lasciò la boxe dopo soli 17 combattimenti: 15-1-1, venendo a mancare ancora giovane per un male incurabile.

 

Di Alfredo