Il kot alla quarta ripresa subito sul ring di Savigliano da Karim Chakim, che ha scatenato le polemiche del clan francese, decretato dall’arbitro Zannoni si è rivelato tempestivo. In tarda serata il pugile francese visitato dal dottor Sturla dava sospetti segni di commozione e veniva ricoverato nel vicino ospedale per essere tenuto in osservazione almeno un giorno. I francesi firmavano la liberatoria e il pugile sotto loro responsabilità veniva dimesso.
Questo pone fine alle polemiche che si sono scatenate dopo l’epilogo. Chakim alla quarta ripresa pescato da un micidiale gancio destro crollava al tappeto e si rialzava al 5 con le mani alzate. L’arbitro Zannoni ci rivela: “Gli ho chiesto di guardarmi per due volte, ma lui teneva sempre gli occhi chiusi. Fargli riprendere il combattimento era troppo rischioso per la sua incolumità. C’erano alcune alternative come far riprendere il combattimento con il conseguente ko del francese che aveva accusato, oppure decretare il fermo medico per una testata involontaria di De Vitis nei round precedenti. De Vitis era in leggero svantaggio, ma con i tre punti di quel round, visto che c’era anche un richiamo, sarebbe passato in vantaggio e avrebbe vinto con verdetto tecnico”.