Purtroppo le aspettative per i nostri Di Luisa e Pisanti sono andate secondo la logica delle scommesse che li vedevano nettamente sfavoriti. Entrambi hanno perso prima del limite, entrambi per getto dell’asciugamano, una decisione presa al loro angolo in netta salvaguardia della loro salute e quindi con un applauso. Mario Pisanti (+16, = 1, – 2), 36 anni, era chiamato a tastare le possibilità di una giovane promessa come Martin Joseph Ward (+ 12, 6 per ko). L’inglese come è suo costume prende subito l’iniziativa e mette in luce discreta potenza tanto da costringere al conteggio l’italiano con una bella combinazione. Nella seconda ripresa Pisanti che subisce la pressione dell’avversario finisce al tappeto, anche se la caduta è provocata da mancanza d’equilibrio. Pisanti protesta per il conteggio e appare lucido. Prova anche a reagire con improvvise sventole di sinistro, in un paio d’occasioni va pure a segno. La pressione di Ward sembra addirittura aumentare. Il terzo round inizia bene per Pisanti, ma sul finire Ward intensifica i suoi attacchi che Pisanti cerca di attutire anche se viene pescato al volto. Improvviso vola l’asciugamano a pochi secondi dalla fine. Bruno Simili, suo maestro e suocero, capisce che non c’è più niente da fare. Sembrerebbe una decisione intempestiva per le proteste di Pisanti che non ci sta, ma col senno del poi è sembrata la più giusta. Il Titolo Internazionale dei superpiuma mantiene il suo re.
Ad Andrea Di Luisa nei supermedi non va certo meglio, George Groves, plurisfidante mondiale, gli concede fin dall’inizio poche chances. Non è in palio l’Internazionale WBC perchè entrambi hanno superato il limite di peso, ma al di là del titolo questo match serviva per vedere soprattutto le condizioni dell’inglese dopo i suoi ultimi durissimi matches con Froch e Badou. Il pugile campano d’altronde voleva prendere attraverso questo match la scorciatoia per riacquistare visibilità e prospettive. Groves a differenza di altre volte inizia con prudenza mettendo in luce un insidioso jab sinistro. Di Luisa sembra non avere timori e tiene bene il ring prendendo il centro come sua base. Dalla seconda ripresa sale il ritmo imposto dall’inglese dove il lungo sinistro non rimane isolato ma è affiancato dal gancio destro. Una ferita al naso dell’italiano dà il primo segnale che la situazione sta per cambiare. Nella terza ripresa si rivede il Groves che tutti conoscono e con una continuità impressionante mette sotto assedio Di Luisa, che tuttavia regge bene il match dimostrando un’ottima preparazione. Nella quarta ripresa dopo un conteggio inesistente Di Luisa ne subisce un altro con ginocchio a terra per un colpo alla milza. Quando l’italiano si rialza viene aggredito da uno scatenato avversario, è in netta difficoltà e Cherchi getta l’asciugamano. Obiettivamente più di così non poteva fare troppa la differenza tra i due.
(al.br.)