Al.Br.
Willie Pastrano nella storia del pugilato è senz’altro considerato tra i grandi. Era nato il 27 novembre 1935 a New Orleans. Gli esperti si sono scervellati a più riprese per trovare le sue “presunte origini italiane”. Ma la ricerca si è dimostrata una specie di risiko, perché il nome Pastrano era molto comune nell’America Latina e gli Stai Uniti, dove la cosiddetta globalizzazione ha seguito il suo corso già da secoli: Venezuela (1652), Ecuador (1120), Messico (1062), Stati Uniti (1042) e Repubblica Dominicana (246), sono solo alcuni esempi. Sono le cifre di una ricerca fatta qualche anno fa. Probabilmente la generazione di Willie si è persa nei meandri dei secoli. Wilfred Raleigh Pastrano seguì una trafila molto comune all’epoca: dalla “strada alla palestra”per merito di un campione doc suo amico, Ralph Dupas, e dai dilettanti subito ai professionisti, dove fece il suo esordio nel 1951, a 16 anni. Ma la cosa più importante fu che al suo angolo c’era un certo Angelo Dundee, scopritore di fuoriclasse, uno su tutti Muhammad Alì. Dundee aveva l’occhio “clinico” e capì subito che quel ragazzino aveva carattere e avrebbe fatto strada. Era intelligente, ma soprattutto evitava i colpi con estrema abilità girando al largo come più tardi avrebbe fatto Alì. I primi due anni gli servirono per fare le ossa e irrobustire il fisico combattendo soprattutto come peso welter. Tre vittorie nel 1951, a cui seguì un 1952 intenso con vittorie e qualche sconfitta. Il 1953 si cercò di farlo inserire nel ranking dei welter con qualche nome di grido. Ottenne 6 vittorie e un pari, rimediando tre sconfitte, due contro atleti piazzati ai primi posti come Del Flanagan e Johnny Cesario, ma la sconfitta più bruciante fu quella che gli affibbiò il nostro Italo Scortichini, un pugile che piaceva molto al pubblico americano. Fu un match duro ma alla fine di 10 intense riprese il verdetto fu assegnato di misura al pugile di Fabriano. Logicamente, considerando la giovane età, il fisico si costruiva in altezza e peso. Il 1954 fu un’annata buona tra i pesi medi dove sconfisse l’insidioso francese Jacques Royer – Crecy e pugili navigati come Jimmy Martinez, Jack La Bua e Bobby Dykes. Nel 1955 dopo aver costretto al pari Willie Troy, grande promessa dei medi, accettò di incontrare Joey Maxim come mediomassimo, un avversario di tutto riguardo, ex campione del mondo nella categoria, tra l’altro vincitore di Floyd Patterson, grande speranza e futuro campione del mondo dei massimi. Willie fece un’ottima impressione davanti al pubblico di Cleveland superando l’esperto avversario sotto lo sguardo attento di uno spettatore d’eccezione come Nat Fleischer, direttore di The Ring. Dopo quell’incontro il pugile di New Orleans cominciò a trovare posto tra i primi 10 della nuova categoria. Come capitava allora l’allievo di Angelo Dundee accettava di sfidare e di battere anche gente della massima categoria come Rex Layne e Willie Besmanoff. Frequenti erano le incursioni sui ring europei dove tra l’altro superò il nostro Franco Cavicchi e l’inglese Brian London, anche se qualche verdetto non lo premiò (contro Brian London e Joe Erskine). L’1 giugno del 1963 Pastrano “a sorpresa” ebbe la chance mondiale nei mediomassimi dove allora troneggiava Harold Johnson, non più giovane, ma che era arrivato tardi su quel trono dove per anni dominarono figure d’eccezione come Joey Maxim e Archie Moore. Johnson avrebbe dovuto battersi con lo sfidante ufficiale che era il peruviano Mauro Mina, ma questi s’infortunò in allenamento. Fu designato quindi Henry Hank, ma anche quest’ultimo dichiarò forfait. Pastrano era lo sfidante successivo in base alla classifica e accettò di buon grado. L’incontro si svolse al Convention Center di Las Vegas, la stampa non diede risalto a questa sfida e Johnson era favorito per 6 a 1. Fu un match per certi versi imprevedibile. Johnson fu costretto ad inseguire il suo avversario per ben 13 round senza ottenere grandi vantaggi. Il campione concentrò le sue forze al XIV round, ma Pastrano incassò e schivò la maggior parte dei colpi. Nell’ultimo round fu chiaro che il più fresco era lo sfidante, che stavolta replicò agli attacchi di Johnson con efficacia vincendo il round. Fu una split decision quella che assegnò il titolo al pugile di New Orleans, che coronò il suo sogno dopo 13anni di professionismo. Johnson non perdeva dal 1955 e si ritirò nel 1971 con un record di 76 vittorie, di cui 31 prima del limite, e 11 sconfitte.
Dal canto suo Willie Pastrano, che aveva messo su famiglia con 5 figli, difese con successo il titolo battendo prima del limite Terry Downes e Gregorio Peralta. La terza difesa gli fu fatale perchè incontrò l’astro nascente, il portoricano Josè Torres, che gli inflisse una dura punizione, a cui l’arbitro pose fine al IX round. Fu l’ultimo match di Pastrano che si ritirò con un record di 62 vittorie, di cui 14 prima del limite, 13 sconfitte e 8 pari. Sbarcò il lunario come interprete di alcuni film. Era un artista del ring, un grande giornalista dell’epoca definì il suoi colpi pennellate d’autore. La sua vita dopo la boxe non fu affatto semplice, ma riuscì a vincere la sua dipendenza dall’eroina e morì all’età di 62 anni nel 1997.