di Pierpaolo Callipo
La riunione incentrata sul titolo vacante dei pesi welter tra Leonard Bundu e Gianmario Grassellini comincia con il debutto al professionismo del peso leggero Angelo Ardito, uno dei migliori dilettanti italiani; di fronte si trova lo slovacco Julius Rafael un mancino veloce che per l’occasione boxa in guardia normale. Ardito tiene le redini del match ma l’avversario riesce spesso a rientrare e a volte anche in modo pericoloso. Alla fine il verdetto e’ meritatamente a favore del pugile fiorentino che pero’ a volte e’ apparso in difficolta’.
Il secondo match e’ al limite dei pesi welter ed e’ un derby tutto italiano tra Alessio Palma (9+1-) e il piu’ esperto Vincenzo Finzi(20+12-3=). Nelle prime riprese i due pugili non riescono a far vedere una boxe pulita e sfociano spesso in bordate larghe; poi nel susseguirsi dell’incontro la smaliziatezza del lombardo-campano si fa sentire cominciando a cumulare punti importanti grazie anche alla stanchezza dell’avversario. Il risultato dopo le sei riprese e’ a favore di Finzi che porta a casa la ventunesima vittoria.
Il pubblico comincia a scaldarsi soprattutto perche’ tra le sedici corde entra Rodrigo Bracco(5+), peso gallo, fiorentino d’adozione e compagno di palestra di Bundu e Ardito, supportato all’angolo sempre dal maestro Boncinelli. L’avversario e’ il pari peso Kemal Plavci (3+20-). Come collaudatore il pugile serbo non e’ niente male; ha una boxe molto simile al fiorentino e sin dalle prime riprese riesce a dire la sua grazie anche a delle belle serie al corpo. Dopo le prime riprese non proprio brillanti Bracco riesce a trovare la misura e comincia a sciorinare colpi che gli valgono la vittoria.
La serata comincia a entrare nel vivo con il peso massimo leggero Fabio Tuiach (19+1-). Il ragazzone biondo di Trieste in quanto a potenza non deve invidiare nessuno, di fronte ha lo sfortunato Tomas Mrazek (2+16-3=). L’italiano parte in sordina mettendo bordate potenti al corpo e al volto; niente da dire a parte forse la guardia un po’ troppo scoperta, anche se questa caratteristica sicuramente aiuta a dare quel tocco di spettacolarita’ al match, che poco dopo l’inizio della seconda ripresa finisce a causa di un atterramento dovuto a un bel destro dritto e ad un conseguente rigonfiamento all’occhio del pugile dell’est. Il verdetto e’ a favore dell’italiano per KOT.
Il PalaMandela Forum adesso comincia a essere pieno, sul ring cominciano a salire campioni del presente e del passato; c’e’ anche spazio per salutare la squadra femminile di pallanuoto e un brillante Piero Pelu’ che fa l’in bocca al lupo all’amico Leonard. Ecco,ci siamo, sul quadrato sale Giammario Grassellini e dopo pochi secondi anche il fiorentino Leonard Bundu accompagnato da una colonna sonora accattivante stile america. E’ il momento del’inno italiano, il palazzetto sembra esplodere; anche per il pugile umbro il tifo non e’ niente male nonostante combatta fuori casa.
Suona il gong, i due pugili sembrano molto tesi ma nonostante tutto partono subito alla grande; Bundu inizia con le sue solite serie al corpo e Grassellini risponde di dovere ma dopo un minuto della prima ripresa un brutto strappo muscolare alla spalla destra costringe alla resa il pugile umbro. Gli spettatori accorsi in modo massiccio sembrano increduli, anche nelle facce dei due pugili si legge lo sconforto.
Questo titolo italiano dei pesi welter sembra maledetto, e’ già la seconda volta che Bundu non riesce a assaporare fino in fondo una meritata vittoria. Dopo l’incontro Grassellini viene portato all’ospedale per valutare il problema, mentre Bundu adesso si godra’ il titolo in attesa di traguardi piu’ impegnativi.
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