di Leonardo Pisani

1 marzo 1966 , 59 anni fa Horacio Accavallo vinceva il titolo mondiale dei pesi mosca unificato WBA e WBC a Tokio contro il nipponico  Katsuyoshi Takayama. Il suo soprannome era  “Roquiño” ossia piccolo Rocco in onore di quel papà che fu costretto a emigrare da Pietrapertosa per sfuggire alla fame, che da analfabeta insegnó  ai figli il valore del lavoro e del sacrificio. Horacio Accallo era legato al papà, da pugile affermato, ritornó a Pietrapertosa per incontrare i parenti. Ha fatto la fame, con Papà Rocco cercava materiale da vendere nelle discariche, poi ha fatto il trapezista in un circo e dopo tanto poi è diventato una leggenda in Argentina. Ha aperto una ventina di negozi sportivi, il figlio – che saluto – fiero del nonno Rocco e delle origini di Pietrapertosa – è un industriale di successo nel settore sportivo. Il grande Accavallo ha visitato la Basilicata, le istituzioni lucane invece ignorano chi sia. Ma noi no, non ho ancora onorato questo eroe argentino e lucano come merita, perché ho bisogno di tempo. Alla Commissione Lucana nel Mondo e Rai Basilicata capaci di ‘carpire” le notizie senza citare la fonte, prendete ma fatelo. Un grazie al sindaco Teresa Barbara Colucci e alla Famiglia Accavallo.

 

Di Alfredo