di Giuliano Orlando
L’organizzatore Mario Loreni ha presentato il suo gioiello, il vicentino Luca Rigoldi ( 20-1-1), 26 anni, tornato al Palazzetto S. Filippo Neri di Brescia, a distanza di quasi quattro anni. Nel 2015 quasi esordiente da comprimario, batteva il romano Valerio Marchionni finito KO al secondo round, alla prima sconfitta, risultato che lo convinse ad abbandonare l’attività. Per contro il vicentino di Thiene, che si era avvicinato alla boxe dopo anni di attività calcistica, sentendo il desiderio di scegliere uno sport dove il protagonista non condivideva con altri il frutto della sua prestazione, proseguiva vittoria dopo vittoria: “Scelsi in pugilato perché era la vera essenza dello sport da combattimento sul piano storico e spettacolare”, mi confessa. Nei dilettanti ha preso parte due volte agli assoluti, giungendo terzo in entrambe le occasioni. Nel 2013 a Galliate nel novarese, dopo aver superato il romano Mauro Forte, che da professionista ha conquistato sia il titolo italiano che la cintura del Mediterraneo, e che il 31 maggio, per l’esordio di Davide Buccioni da organizzatore a Milano, combatterà per la cintura IBF Internazionale, veniva sconfitto con molti dubbi (2-1) dal biellese Bagatin in semifinale. L’anno dopo a Francavilla in Basilicata, altro bronzo, sconfitto in semifinale dal romano Gasparri della FFOO, che poi vinse l’oro. Nell’occasione, il milanese Scardina nei mediomassimi, venne sconfitto, sempre in semifinale, dal pugliese Luca Capuano, con un 2-1 poco convincente. A Rigoldi, i tre round gli stavano stretti, pochi per esprimere il suo valore. Così decise il salto nei pro, subito con Mario Loreni. Che lo ha fatto crescere nel modo giusto. Unico inciampo con Vittorio Parrinello, per il tricolore, dovuto all’inesperienza, riscattato a distanza di un anno, stavolta in palio l’Unione Europea. Vittoria dopo vittoria, fino alla conquista europea lo scorso novembre, a Hyeres in Francia a casa di Jeremy Parodi, dato favorito alla vigilia, ritrovatosi sconfitto nettamente tra la delusione del pubblico locale. Stavolta è tornato a Brescia da campione d’Europa dei supergallo, onorando la prima difesa, con una larghissima vittoria sul francese Anthony Settoul (23-8), 32 anni, buon contrista, più alto del campione, che ha cercato di ribattere inizialmente, pagando questo peccato d’orgoglio nello scorrere dei round, che alla fine ha assunto proporzioni chilometriche. Due giudici hanno assegnato 120-108 punti all’italiano e uno 119-109. I numeri dicono tutto. Come lo svolgersi della sfida. Dalla seconda ripresa, sinfonia veneta e il rapporto dei colpi ad essere generosi era di 5 a 1 per il campione. I round si sono rivelati speculari, col campione decisamente più veloce, migliorato anche nel gioco di gambe, che colpiva in serie e Settoul che faticava e non poco .a replicare. Nel settimo tempo, colpito al fegato lo sfidante si inginocchiava e veniva contato. Il seguito non cambiava e per Rigoldi era il trionfo atteso. Il grande fotografo Fabio Bozzani, faceva i complimenti allo sfidante, in apparenza senza tracce sul viso, dopo l’intensa battaglia. La mattina dopo, era tutto cambiato: Settoul aveva la faccia gonfia e segnata con lividi evidenti. Al contrario di Rigoldi, che ho ritrovato il giorno dopo ospite a Firenze, per incoraggiare il corregionale Boschiero, senza il minimo segno.
Il sottoclou, indicava l’attesa rivincita, valida per la cintura FPI-WBC piuma, tra il comasco Alessio Lorusso (6-4-2), 23 anni, allenato da Vincenzo Gigliotti nella palestra di Voghera, che sfoggiava il pieno di tatuaggi, viso compreso e il romano di colore, genitori di Cabo Verde, il battagliero brevilineo Christopher Mondongo (5-2),29 anni, che pagava lo scotto di parecchi centimetri di altezza, nei confronti di un avversario che lo aveva già battuto proprio all’esordio, a Roma il 29 giugno 2017. Mondongo era finito ko al terzo round, ed era l’unica sconfitta in carriera. Sfida molto sentita, infatti il match risulta vibrante, col romano partito a mille, chiudendo il mancino lombardo, più alto, in stretta difesa, non in difficoltà ma lasciando l’iniziativa al cosfidante. Questo per tre round, al quarto la svolta, con Lorusso che dopo aver lasciato sfogare l’avversario, aumenta il gioco di gambe, manda a vuoto il romano e rientra con montanti e diretti, il doppio colpo centra Mondongo che frana al tappeto. Si rialza ma è chiaro che il match è alla svolta. Il round successivo conferma che il vento è cambiato, Mondongo attacca ma è più lento, prevedibile, mentre il mancino comasco ha reazioni più precise e sfugge agli assalti con spostamenti laterali. Questo anche nel sesto tempo. La conclusione nella settima tornata, con Lorusso spietato, che incrocia Mondongo col doppio sinistro-destro sopra e sotto e il romano si ritrova al tappeto. L’’arbitro giustamente ferma la sfida a favore di Lorusso. Sorprende che due giudici su tre, abbiano Mondongo in vantaggio di un punto, mentre il terzo giustamente ne assegna due a Lorusso. Questi giudici sorprendono e non in senso positivo. Il resto della serata non delude. Piuma: Francesco Grandelli (11-1-1) 26 anni, batte Orobio Wallington (Nic. 19-4) 33 anni, ai punti. Il mancino americano si dimostra rivale tignoso: più alto, mobile sul tronco, folate improvvise e molto mestiere. Grandelli tiene l’iniziativa ma incoccia su un sinistro maligno e viene contato, senza per questo rischiare più di tanto. Wallington si esibisce nel vezzo di colpire per tre volte dopo il suono di fine round. L’arbitro Valentino giustamente lo richiama. Vince largamente Grandelli che ha sostenuto un buon test, in attesa di affrontare il 5 luglio a Torino, il campano Cipolletta (14-7-2) per il vacante tricolore piuma. Medi: Raffaello Scheschi (7-0-1) 27 anni, batte Francesco Alberti (5-5) ai punti. Parte lanciatissimo il bresciano Alberti, 35 anni, più alto, spendendo tesori di energie, mentre il toscano, sornione subisce ma dal quarto round inizia a recuperare facendo valere la pesantezza dei colpi. Match spettacolare, molto applaudito, vinto da Scheschi ma anche il pari ci poteva stare. Leggeri: Mimmo Valentino (7) 34 anni, batte German Lara (Nic. 12-8-2) ai punti. Match test, prima del tricolore fissato a Grumello del Monte (Bg) il 14 giugno contro Ciprian Albert (7-5). L’ex gloria azzurra, due volte campione del mondo (2007-2009), antico rivale di un certo Lomachenko ai mondiali di Baku (Azerbajan) nel 2011, con Raffaele Munno il suo primo maestro all’angolo. Incontro piacevole, dominato da Valentino, che senza spremersi più di tanto, vince tutte le riprese. “Combatto per puro divertimento, non altro, con la famiglia al seguito. Lavoro in polizia sulla strada, in moto nei quartieri più caldi di Napoli. Purtroppo i tanti fans di un tempo sono svaniti, ma non importa. Mi diverto ancora e magari potrei anche provare l’europeo dei leggeri”. Auguri grande Mimmo. Leggeri: Davide Festosi (13), 27 anni, batte Dionise Tiganas (Moldovia 8-8), 24 anni, residente a Napoli, punti 6 t. Festosi è ormai maturo per tentare il tricolore, come ha dimostrato battendo netto un rivale che getta sempre il cuore oltre l’ostacolo. Sull’orlo del crollo diverse volte, Tiganas ha resistito ai punti, pur battuto nettamente. Festosi che gestisce una pizzeria nel padovano, assicura che è giunto il tempo di vincere il titolo nazionale anche nei pro. Come ha fatto da dilettante nel 2013 a Galliate. Medi: Etinosa Oliha (7) 20 anni batte Petru Chiochiu (Moldovia. 5-2) 29 anni punti 6 t. moldovo. Oliha genitori nigeriani, ha scelto l’Italia dove è nato a 18 anni. Gran fisico, tecnicamente tutto da costruire. Subito battaglia, Oliha è più possente, ma il moldovo se la cava benino, anche se non sembra possedere punch. Lungo il corso del match, viene fuori l’inesperienza dell’italiano, incapace al momento di sfruttare le notevoli potenzialità che racchiude. Non gira i colpi, ma ha temperamento e recupero. Per questo anche se Chiochiu, residente a Monselice in Veneto, è tecnicamente migliore, alla fine la spunta Oliha di forza. Se migliorerà potrà dire la sua almeno in Italia. Mario Loreni ha allestito un’ottima serata e sta già lavorando per la difesa ufficiale di Rigoldi contro l’ucraino Olek Yegorov (20-1-1), 31 anni a giugno, mancino potente, avversario di tutto rispetto, anche se fermo dal gennaio 2018. Loreni vorrebbe allestirlo nel vicentino, in casa di Rigoldi.
Foto di Renata Romagnoli