Domenico Spada in attesa di lumi mondiali ha sconfitto per squalifica al quinto round Robert Blazo, buon collaudatore. Il medio romano ha iniziato senza forzare, poi pian piano dava più consistenza ai suoi colpi e al mancino slovacco rimaneva come soluzione l’ostruzione ad oltranza che lo portava alla squalifica nel quinto round per somma di richiami.
Nell’arco della serata il match più spettacolare è stato quello che ha visto di fronte i leggeri Carel Sandon, nipote di Kalambay, e Giuseppe Facente. Il match è stato tirato al massimo per tutte e sei le riprese con successo meritato del primo che ha costretto il suo avversario al conteggio allo scadere.
Negli altri incontri della serata, che si è svolta al PalaVeneto di Ancona e organizzata dalla OPI 2000, il welter Antonio Moscatiello ha messo ko in poche battute al primo round il fragile Julius Rafael. Diverso il match che ha visto di fronte Ottavio Di Leo (nella foto) contro l’ottimo Laszlo Balogh. Il pesarese ha vinto per ferita al sesto round, ma era già in chiaro vantaggio per di più contro un avversario che ha bene impressionato. La maggior esperienza di Ivan Godor ha costretto il superleggero Michele Focosi ad un’estenuante lotta interrotta con la squalifica dello slovacco avvenuta alla terza ripresa.
Infine Simona Galassi ha disputato una brillante prova in vista della sua prossima difesa mondiale WBC battendo ai punti la francese Isabelle Leonardi, che si è dimostrata un test più che valido costringendo la blasonata avversaria al massimo impegno per vincere.
condivido pienamente quanto riportato nel primo commento.
il professionismo in italia è quasi una buffonata meglio il dilettantismo
I soliti matches contro avversari che sono vittime sacrificali, sconfitti già prima di salire sul quadrato e che ai pugili italiani servono solo a guadagnare qualche soldo e a ” creare” un record pieno di vittorie senza valore.Il risultato di questo modo di fare si vede quando gli atleti italiani (non tutti ) vanno al estero : sconfitte prima del limite e cocenti delusioni.