Un ragazzo italiano,15 anni, 5 match disputati in Thailandia.
Siamo piacevolmente venuti a sapere che la Boxe Tailandese Italiana ci sta regalando un promettente atleta che pur avendo già incrociato i guantoni 5 volte con atleti Tailandesi proprio a casa loro è ancora quasi sconosciuto al grande pubblico Italiano.
Sto parlando di Mathias Gallo Cassarino un ragazzo oggi 14enne noto agli amanti della Muay Thai da quando sul web sono apparsi diversi articoli su di lui dal 15 Agosto del 2005 quando a soli 12 anni ha battuto il Tailandese Petsiwa sul ring del Lamai Stadium di Ko Samui ( Thailand ). Mathias oggi ha alle spalle 5 Match disputati tutti in Tailandia di cui 3 vinti ai punti 1 vinto per K.O. e uno perso ai punti. Ma chi è Mathias Gallo Cassarino ? E da dove arriva ? Cosa lo ha portato alla Muay Thai ? È stato proprio in Thailandia quando aveva solo 2 anni e precisamente a Ko Samui che Mathias Gallo Cassarino ha iniziato a tirare i primi calci. Calci e pugni erano solo un modo di imitare i bambini Thai con cui giocava , visto che dal 1° anno di età la famiglia trascorre un paio di mesi all’anno in Tailandia. Crescendo preferì dedicarsi al calcio e al judo e durante le vacanze e a casa a picchiare il sacco e a giocare a fare il pugile con il padre e con i bambini Thai.
Fu soltanto nel 1998 che Mathias incontrò il Sig. Deng ( oggi purtroppo non sappiamo dove si trova essendo questo maestro a Puket proprio nel Periodo dello Tzunami ) nel SIT-PHU- YAI NAO CAMP di Ko Samui ( Thailand ) . Aveva appena 6 anni e con i pugni se la cavava benino per essere un Italiano ( o meglio un FARANG , è così che i Tailandesi chiamano gli stranieri ) ma nonostante questo i bambini tailandesi della sua età riuscivano a metterlo in seria difficoltà.
Anno per anno continuò ad allenarsi in quella palestra e in altre palestre che iniziarono a nascere sull’isola . Partecipando ad una fiera locale a 10 anni si trovò per caso ad essere invitato sul ring per un gioco tutto tailandese : combattere con gli occhi bendati , una sorta di mosca ceca ma molto più pericolosa se pensate che i bambini sono dei pugili e sferrano calci pugni ginocchiate e gomitate con il massimo della loro forza . Il papà di Mathias durante l’incontro pensò che quella fosse la prima è ultima volta che Mathias salisse sul ring , perché fu un vero castigo per il piccolo bambino Italiano che uscì con le gambe nere di lividi …ma stranamente contento e determinato a riprovarci .
I genitori e il maestro Mr. Deng decisero che per riprovarci doveva essere ben allenato e li iniziò in maniera più seria ad apprendere la nobile arte della Muay Thai. In Italia serviva trovare un istruttore preparato sulla Muay Thai e sulla Tailandia e che avesse esperienza nell’insegnamento ai bambini…e salta fuori il nome di Remigio Fontana, per gli amici REMO . Inizia così un allenamento sistematico per Mathias ma anche per la mamma di Mathias che deve attraversare la città in orario di punta per portare il figlio agli allenamenti e che finisce anche lei per allenarsi pur odiando questo sport così violento .
Pian piano migliora l’impostazione tecnica ma non basta Mathias deve iniziare a fare i primi sacrifici . I calci sono ben dati ma non c’è quella potenza esplosiva che hanno i tailandesi . Allora il padre si procura un copertone usato di un camion e alla maniera tailandese Mathias ogni giorno , compresi sabato e domenica , salta sulla gomma per 15/20 minuti per irrobustire i polpacci e conferire la dovuta “potenza esplosiva “ . Certo è un bel sacrificio per un bambino di 12 anni che oltretutto è molto attento e dedito allo studio , ma lo fa con grande determinazione . Lo stesso vale per la palestra , deve partire da un paesino di montagna scendere a Torino attraversare la città , 40 minuti di auto con la mamma Nicasia , due ore di allenamento duro e poi il rientro a casa .
La cosa che a volte scoraggia Mathias e che nessuno dei suo amici e compagni di scuola conosce questo sport e quando ne parla gli amici ridono dicendo “sei un nano e vuoi fare la box , ma smettila che ti picchiano!!” . Passando circa 3 mesi all’anno in Tailandia però ritrova il suo equilibrio e l’amore per questo sport. Mathias inizia ad essere elogiato un po’ da tutti per le sue qualità già dall’inizio del 2004 , in Italia purtroppo non ha bambini pari livello con cui misurarsi in palestra e quindi il papà Roberto inizia a portarlo in giro per diversi CAMP (palestre) di Pattaya , Bangkok e soprattutto Ko Samui dove è di casa . Mathias fa da sparring a diversi bambini pugili professionisti molto bravi che lo mettono in seria difficoltà .
Dai 10 anni in su Mathias riceve molti inviti a salire sul ring con un Ragazzino Thai ma non se la sente e il padre non vede ancora in lui quella grinta e quella determinazione necessaria.
Mathias cresce tecnicamente moltissimo al punto che in Italia riesce a mettere in difficoltà anche ragazzi di età e peso superiore a lui , in Tailandia ci sono altri ragazzi europei che si allenano di tanto in tanto e quando incrocia i guanti con qualcuno di loro anche se bravo e più pesante riesce a metterlo in difficoltà . Quando però si trova davanti ad una furia tailandese che spesso è solo un bimbetto molto più piccolo di lui a volte meno preparato tecnicamente , non riesce a spuntarla . Mathias pare abbia un limite psicologico: crede di non poter affrontare un tailandese ad armi pari . Ogni volta che dietro consiglio del maestro , colpisce duro un bambino tailandese ne patisce psicologicamente la sua reazione.
In Tailandia si racconta che sin da piccoli gli elefanti del circo vengono legati ad un picchetto in modo da non farli scappare. La prima volta che vengono legati provano disperatamente a staccare il picchetto ma non ci riescono perché sono troppo piccoli e perché il picchetto e grosso e ben fissato al terreno. Dopo alcuni giorni in cui tentano di scappare si rassegnano e a quel punto i guardiani del circo non fissano più il picchetto così bene lo lasciano semplicemente piantato nella terra . Gli elefanti non provano neppure una volta a scappare e dopo anni orami il picchetto e così esile rispetto alla loro struttura ma nessun elefante prova a staccarlo perché sa che non ci riuscirà.
Questa è una storia che è piaciuta molto a Mathias e a volte quello che non succede in una vita succede in un attimo ed è a Pattaya che Mathias in uno dei primi allenamenti di fine luglio 2005, appena arrivato per le solite vacanze estive di due mesi in Tailandia , incontra un bambino che combatte da 5 anni e ha oltre 100 incontri al suo attivo.
Succede qualcosa tra i due durante lo sparring in allenamento e il maestro ( Nuh) lascia che i due si affrontino un po’ duramente. Tutto il camp si ferma e inizia a guardare Mathias che affronta con grande grinta uno dei mini-pugili più forti del camp. Era già successo in altre palestre che tra bambini nascesse uno scontro oltre il limiti dell’allenamento ma questa volta Mathias non sembra riconoscere che di fronte ha un Tailandese e lo affronta come se lui stesso fosse un tailandese accanendosi su di lui come se fosse veramente un match . La tensione tra i due viene smorzata abilmente da Nuh che simula un incontro vero con un arbitraggio scherzoso e assegnando punti e penalità e alla fine dichiara uno scherzoso verdetto di parità per questo incontro improvvisato . Mathias ha finalmente quello sguardo e quella grinta necessaria a salire sul ring.
Da li a poco si arriva a Ko Samui l’isola e Mathias si allena in diverse palestre come THAI PINYO Boxing di Lamai , NATURE GYM di Mae Nam ma il primo amore non si scorda mai ed è al SIT-PHU- YAI NAO CAMP di Ko Samui che Mathias incontra il BOSS delle palestra , il classico ciccione con l’aria da mafioso e magari non solo l’aria . Il BOSS sta parlando con il papà di Mathias di come la boxe tailandese nell’isola sia diventata un grande business , infatti ci sono 3 stadi e ogni sera in uno dei tre stadi ci sono incontri e sono sempre pieni di turisti occasionali e di tailandesi che scommettono sui pugili . Mathias a fine allenamento li raggiunge al tavolo e dice la fatidica frase che il BOSS aspetta da 7 anni per ripagarsi di tutti gli allenamenti gratuiti che ha fatto fare a Mathias e che ha fatto anche personalmente : “ I want fight !!”.
Mathias viene invitato a scrivere il suo nome e il suo peso ( 88 libre = 40 Kg. ) con il numero di cellulare tailandese del padre sulla lavagna dei fighters . Trovato l’avversario e fissato un incontro Mathias combatte il 15 Agosto allo stadio Lamai di Ko Samui con un avversario Tailandese pari peso e nel giro di poco tempo l’isola viene tappezzata di poster con la foto di “Mathias from Italy” . Mathias è l’unico tranquillo i genitori e gli amici Italiani arrivati appositamente per l’evento sono preoccupatissimi.
Il BOSS indica la tabella di marcia a Mathias : La mattina minimo 5 km di corsa che significa 35-40 minuti di corsa sotto il sole cocente e l’umidità di agosto con 43° all’ombra , il pomeriggio alle 16:00 da casa alla palestra di corsa ( circa 1,5 km ) e 2 ore di allenamento con gli altri bambini e i pugili adulti . Mathias ha la vittoria in testa ma sa che nessun Italiano di 12 anni è mai salito sul ring contro un tailandese e per questo la filosofia con cui si decide di affrontare il match è “ comunque vada per te sarà un successo”.
Il 15 Agosto avviene il primo dei miracoli che Mathias ci ha regalato e dopo la ½ notte alla fine di 5 combattutissime riprese Mathias porta a casa la sua prima grande vittoria Tailandese.
Mathias continua ad allenarsi e per riprovare a salire sul ring e da settembre 2006 si sceglie di proseguire gli studi proprio in Tailandia.
I primi giorni di Ottobre 2006 Mathias approda al Pattaya Kombat Village e quel giorno ad accoglierlo c’era proprio il padrone di casa: Christian Daghio. Tutti sapete il valore di un atleta come Christian che ormai da 10 anni domina la scena della Muay Thai proprio in Thailandia e pochi giorni dopo il suo arrivo al Camp, Mathias ha affrontato in un BOXing BAR un altro pugile Tailandese perdendo orgogliosamente ai punti.
L’incontro si è svolto il 21 Ottobre 2006 e doveva essere tassativamente un incontro facile di preparazione e per questo si iniziava dal Boxing BAR. Mathias era arrivato al Camp proprio da pochi giorni e Christian aveva bisogno di vederlo in azione perché le immagini del 15 agosto 2005 erano ormai datate per un ragazzo in pieno sviluppo che cresce di peso di anno in anno. Invece per uno strano scherzo del destino , che tutto sommato oggi riteniamo fortuito, l’avversario che ha affrontato Mathias era di peso ed esperienza di gran lunga superiore.
Mathias ha fatto 3 riprese da 3 minuti sempre all’attacco e solo calato un po’ la 3a ripresa alla fine …ma non era allenato al 100% e ha preso una serie di middle kick sulla schiena che lo hanno segnato. Mathias ha però continuato sempre composto con orgoglio ha fatto godere il pubblico Italiano in un paio di occasioni con il diretto destro in pieno volto e poi facendo cadere l’avversario grazie una presa su un calcio bloccato. Ha perso ma ha perso veramente per poca differenza e consideriamo che con questo stesso avversario oggi potrebbe essere un match veramente interessante. Ha concluso con la schiena tatuata dai calci , qualche bollo qui e la …ma ne è uscito meglio che mai …infatti 3 giorni dopo era presente al consueto allenamento al Pattaya Kombat Village.
Il 26 Gennaio 2007 si è presentata una nuova occasione per Mathias , ottima per far superare la precedente sconfitta ed è così che è andata . Sul ring dello stesso boxing bar Mathias Gallo Cassarino ,quel ragazzino ormai diventato la mascotte porta fortuna del Camp più frequentato di Pattaya a messo K.O. alla 3° ripresa un avversario Thai di 22 anni con grande esperienza ma molto poco allenato, con grande sorpresa di tutti tra i low kick e alcune serie di pugni a due mani , Mathias ha portato a casa il suo primo K.O.
Una bella soddisfazione e un match dal quale Mathias esce stupendamente bene, infatti il giorno successivo riprende immediatamente gli allenamenti al camp. Ci si rende però subito conto di aver incontrato un avversario che non paga la sete di crescita e miglioramento di Mathias, quindi si decide immediamente di fissare il successivo incontro a circa tre settimane. Infatti il 17 febbraio 2007 Mathias incrocia i guanti con un ragazzo pari peso ma come sempre di maggiore esperienza. Ne viene fuori un match di notevole contenuto tecnico ed agonistico, perché Mathias a sorpresa mette KO l’avversario alla prima ripresa con un preciso gancio destro. Il Thai con grande coraggio si rialza e viene salvato dalla campanella. Il resto del match si presenta tutto in salita per Mathias, perchè il Thai risponde ad ogni attacco portando Mathias in clinch, unico terreno in cui ha un’evidente superiorità, e realizzando un punteggio che però risulta insufficiente e per questo Mathias porta a casa una bella e combattuta vittoria.
L’occasione fa riflettere sulla necessità di lavorare sul clinch ed è così che si torna al camp e si riprendono gli allenamenti aggiungendo al solito allenamento 20 minuti extra di sparring in clinch con gli allenatori Tailandesi . La fortuna di Mathias è anche quella di avere un coach che è considerato uno dei maggiori esperti di Clinch a Pattaya , quindi Christian mette subito a lavoro Mathias in questo senso.
Mathias è pronto per debuttare allo stadio di Pattaya sulle 5 riprese e sono prossime le vacanze scolastiche per cui il periodo si presta all’inizio di un allenamento migliore con l’aggiunta di 5 km di corsa al mattino. Come per tutti gli atleti agonisti anche Mathias incontra un periodo di crisi. In Tailandia marzo è un periodo caldissimo e nei locali chiusi, compresa la scuola, l’aria condizionata è decisamente glaciale. Questo provoca a Mathias una prima settimana di febbre altissima che unita ai problemi respiratori ( allergia ) portano ad una cura di antibiotici e blocco allenamenti. Non basta una settimana perché appena sembra guarito riprende gli allenamenti ma la ricaduta riporta febbre alta e si ricomincia da capo. È in questo momento che proprio il primo giorno di ripresa allenamenti si presenta il promoter per proporre il primo match allo stadio. Mathias non vorrebbe accettare, non ha ripreso la forma al 100% e la settimana in cui dovrebbe combattere ha gli esami di fine trimestre a scuola. Si decide di prendere tempo e iniziare intanto ad allenarsi, infatti l’occasione è ottima ed è quella che Mathias aspettava per cui dopo qualche giorno, su suggerimento di Christian si decide di accettare l’incontro con la filosofia giusta : “facciamo esperienza e comunque vada va bene”.
L’allenamento è spesso interrotto dai problemi respiratori di Mathias e per migliorare la situazione capita anche che giocando con gli allenatori Thai Mathias si stira un tendine del gomito. Un infortunio banale ma ovviamente non per chi deve salire sul ring a brevissimo.
Il dubbio a questo punto è di mollare , la crisi è al suo apice .Ma si decide invece di affidarsi ai massaggi di un esperta fisioterapista Thai. L’incontro è fissato per il 12 aprile ’07 ma il problema al gomito preoccupa il promoter che a sorpresa toglie Mathias dal programma di quella serata. Mathias lo viene a sapere nel peggiore dei modi , quando esce la locandina che viene appesa per tutta Pattaya si accorge che non c’è la sua foto come previsto e non c’è il suo incontro in programma. I Sacrifici fatti ,l’allenamento e il desiderio di combattere fanno si che il promoter si convinca che Mathias ha recuperato il problema al gomito e gli offre di combattere allo stadio il giorno 16 aprile. La data è infelice perché Christian Daghio non potrà essere all’angolo di Mathias trovandosi a Milano per Oktagon.
Ci siamo il 16 Aprile 2007 Mathias sale sul ring dello stadio Fairtex di Pattaya e realizza un altro dei miracoli a cui ci ha abituato portando a casa una schiacciante vittoria ai punti contro un ragazzo Thai di maggiore esperienza (10 incontri dichiarati ) anche se più leggero. Mathias potrebbe osare di più ma gli allenatori Thai all’angolo indicano di andare piano e portare a casa una vittoria sicura piuttosto che spingere e stravincere. All’angolo si sente la mancanza del coach Italiano (che si trova in Italia per accompagnare un suo pugile Tailandese a Oktagon) ma d’altronde questo incontro è stato contraddistinto da una serie di eventi , insoliti e sfortunati che lo hanno caratterizzato fino al momento in cui è suonato il gong della prima ripresa , da li in avanti Mathias ha preso nuovamente in mano le redini del Match , ha messo da parte tutto e si è divertito dando,come sempre , il massimo per se e per il pubblico.
Mathias è un fan di Valentino Rossi ed è venuto naturale dire alla fine : “ e se non ci avessi provato?”
Abbiamo chiesto a Mathias la scheda del suo allenamento al CAMP di Christian Daghio www.kombatgroup.com.
Dal Lunedì al Sabato
Mattino :
5 Km di corsa ( 3 settimane prima del Match)
Pomeriggio :
– 5 Km di corsa
– 10 di corda Thai ( senza pause )
– 5 minuti di saltelli sulla gomma Thai ( senza pause)
– 3 riprese di PAO con l’allenatore Thai
– 2 serie x 50 middle kick al sacco in velocità
– 50 middle kick al sacco di potenza
– 2 serie x 50 frontali al sacco
– 2 serie x 50 ginocchiate al sacco
– 3 riprese di sacco libero
– 20 minuti di clinch
– Sparring con allenatori Thai
– 3 serie x 50 addominali “colpiti”
– 3 serie x 20 di flessioni
– 3 serie x 10 di tirate alla sbarra
– Stretching e bagno in piscina
Una volta alla settimana Mathias visita altri CAMP per fare 6-7 riprese di Sparring
In genere va al Sityodtong dove ci sono moltissimi ragazzini circa del peso di Mathias e che si trova a soli 500 mt. da casa.
Ciao sono io Wiktoria,e ora ti ringrazzio per avermi detto tutte quelle cose che per me non erano giuste!Ma ora si che lo sono!!!!!Mi puoi dare un aiuto?Ti chiedo solo una cisa…..Secondo te ho fatto bene a tirare un cazzotto al mio ex compagno di classe???Lui mi stava stressando a morte che mi voleva come ragazza sua!!!Poi mi atava istigato!!!
Mi voleva…Io no e mi stava sempre fissando il viso!!!Che p….!Vero?Rispondetemi sopratutto tu Massimo ciaooo
Oooooo… finalmente. Hai visto che pensare prima di scrivere o agire rende il mondo più sereno?!
Massimo,grazie tanto per la lezione almeno o capito!Ciaoooo
Vi tolgo il diturbo e vi saluto vi ripeto che sono dalla vostra parte e contaria al Box per una certa Età!!!Ciaooooo
Poi non mi piaccono i ragazzini che fanno cert sport e pericoloso fare boxe a quest’età e si può muorire vero?A Mathias li potrebbe venire pure un attacco di cuore se si fà male vero?
Quindi sono assoluttamente contraria al Boxe per un ragazzino giovane!
Scusatemi,quella volta ero nervosa ve lo già scritto,per poco le prof.mi sospendevano perchè mi ero diffesa da un compano che è un Pank!!!Comunque vi chiedo scusa a tutti voi grandi perchè non ho raggionato prima.
Mathias non mi piace e poi il ragazzo c’e’ lo già e non fà boxe,ma fa calcio e meglio così
Ciao sono sempre io,mi scuso con voi grandi xchè non ho raggionato con la mente
@massimo: hai fatto benissimo… almeno ci facciamo su 4 risate!
Dimenticavo che a quell’età le ragazze perdono la testa per così poco… tra qualche anno invece diranno tutto il contrario.
sono bambine di 12 13 anni, d’altra parte parliamo di un ragazzo di 15 anni, ne saranno rimaste affascinate, gli ho permesso di continuare proprio perchè bambine.
Rimango sempre piu’ stupefatto!
Ma chi è che scrive questi messaggi… mha!
Scusatemi,ma un giorno cercherò di inviarvi la mia foto e così vedrete come sono fatta okay?
Vi prego di non parlare con Mathias perchè stò superando un giorno molto difficcile va bene?
Comunque lo avviso di non combattere più ciao!
Auguri della Beffana a Voi!
Ciao a tutti,sono Wiki e mi scuso con voi grandi perchè avete ragione che sono ignorante,sono stuppida e sono brutta!!!
Tutti della mia scuola dicono che sono bellissima,ma io mi vergogno e così non penso a nulla e mi siedo difronte Internet…
Quindi mi scuso con vou perchè quando io vi avevo scritto quella volta ero incavolata con una persona maleducata e sono finita in presidenza perchè mi sono diffesa!!!
Ciao a tutti voi Wiktoria ora non c’e’ e lei non sà che vi scrivo,ma non ditteli nulla va bene?Io sono d’accordo con lei,ma per un momento ho pensato che forese e meglio che il ragazzo Mathias pensi un pò a quello che fà vero?
Ora chiudo perchè c’e’ Wiki ciaooo
Giada e Wiki
Visto che noi siamo ignoranti ti pregherei di andare a vedere come si scrive “Boxe”!
Da qui capisco che sei piccola per parlare di queste cose.
Non ho parlato ne male dei tuoi genitori, come nessuno lo ha fatto fino ad esso, e non capisco perchè paragonare la palestra alla scuola dicendo che hai bei voti e roba del genere.
Rispondendo in questo modo hai messo in evidenza invece la tua ignoranza da bambina ancora piccola.
Prima di rispondere in questo modo a persone molto più grandi di te pensaci almeno 3 volte.
Concordo con Marco 😀
Giada e Wiki
io ho iniziato a fare arti marziali ad 8 anni, ed a 37 non ho ancora questo.
detto questo, una cosa è fare uno sport a livello amatoriale in palestra (dove i colpi sono comunque controllati), una cosa è farlo agonisticamente su un ring.
se in tutto il mondo civile (e la thailandia non è mondo civile visto che bambine di 8 anni fanno le prostitute ed il 9% della ricchezza della thailandia arriva dalla prostituzione) gli adolescenti iniziano a combattere dai 17 anni, ci sarà un motivo o no?
Sbagliano tutti?
Io mi auguro che voi due diventiate delle campionesse, e di cogliere dal ring tutte le soddisfazioni che meritate, ma all’età giusta.
Siamo sempre noi due,vi preghiamo di non parlare male dei nostri genitori,semmai i vostri sono Imbecilli e non i nostri hehe!!!Ora vi scusiamo per quello che avete detto,ma solo per adesso e mai piu Ciaoooo anzi Addio!
ciao io sono Giada e sono dalla parte di Wiktoria e sapete che ora sono con lei e scrivo dal suo comp.Allora,anche noi due facciamo Box e se lo volete sapere noi siamo due studiose e a scuola abbiamo dei bellissimi voti per esempio Francese:Ottimo-Inglese:Distinto:Italiano ottimo:Religione:Ottimo-Arte non ci interessa-e per ultimo Matematica :Distinto………Hehe siamo super con i compiti vero?Siamo piu intelligenti di voi tutt!!!!ci dispiace della vostra ignoranza e vi dico ciao!!!!!1
Wiktoria tu ancora ragioni con la mente della tua età, quindi ti dico sinceramente di ascoltare quello che dicono le persone un pò più grandi di te(è un consiglio anche per la vita) perché’ sicuramente tra qualche anno la penserai cosi’.
Far combattere un ragazzino minore di 18-20 anni è sbagliatissimo.
(facendogli fare forse una TAC capiresti il perché)
A quell’età ancora si è nell’attività di pieno sviluppo fisico e mentale e non è accettabile per nessuna ragione al mondo far combattere senza protezioni, in primis alla testa.
Prova a parlare con un medico sportivo serio oppure con qualche pugile professionista e capirai tutto quello che ti ho detto.
Ciao
nb: questo è solo il mio parere (e forse di molta altra gente con la testa sulle spalle)
Sai wiktoria a noi moderatori del sito ci arriva la tua mail non quella che “inventi” se partecpi ad una discussione costruttiva ti lascio i tuoi post, altrimenti sono costretto cancellarli. Ciao grazie.
Questa Email lo inventata adesso hehe.Allora ricordatevi che ho 13 anni,e io non scherzo lo sapete?
Bene allora,in bocca all’lupo Mathias e ti auguro buone feste ciaoooo!!!
Per Pierluigi:Allora,regolati con le parole perchè i genitori di Mathias sono bravissimi!E pure io devo fare questo spoart hehe.Ciaooo
Ciao Mathias sono io Wiktoria,datti forza leggi quello che ho scritto prima in precedenza!!!Ciaooo
ciao Massimo,si tu che hai scritto roba al ragazzino!
Io ho 13 anni,ma sappi che con le cose serie io non scherzo quindi non sono come a te!!!L’Email non è più valida perchè lo cancellata e avevo dei virus nel comp.Quindi lo tolta.Ok lascia stare tutti i petegolezzi e lui non è un bambino come te,è un ragazino se non lo sapevi!!!!
Non sono sicura se l’email è ancora vaòlida….Allora ho letto tutti i pareri delle altre persone,per esempio di Massimo e Pierluigi ecc.Secondo me se questo ragazzino che e pubblicato su Internet vuole fare uno sport del genere fa bene…Secondo me un giovane deve fare quello che ha sempre desiderato fare,se il ragazzino vuole uscire in TV e sui gornali,perchè no?Vi dò un indizzio…lascatelo stare in pace e lasciateli decidere cosa vuole fare lui e se i genitori non sono d’accordo ne discuteranno a casa trancuilli,ma voi non siete quà per decidere se è sfruttato o nò.Allora,ora ho detto la mia e penso che sia giusta cosa dare un proprio parere e che sia buono!!!
Bene ora voglio salutare al giovane Ragazzino,ciao spero che ti senti bene io non ti conosco,ma sei bravo nello sport!Continua e vedrai cosa sarai,ti suggerisco una cosa: nn guardare le critte di Massimo perchè in certe parti fà l’antipatico,d’avvero!!!Ok m dispiace lasciarti ora, ma lo devo fare…Ciaooo
Ciao sono ancora io non ho 12 anni,ma ne ho 13 scusami sono ancora abbituata a prima ciaoooo!
Bravo!Sei un bravo ragazzo io ho 12 anni e mi convincono i ragazzi così.Sei in gamba lo sai?Bene bene continua così e vedrai che dventerai una persona speciale.Ciaoooo
Scusate il parere ma è vergognoso davvero esaltare un bambino per queste cose..
..che lo mandino a studiare se a quell’età deve fare l’eroe su un ring.
Marco ha perfettamente ragione. Gabbie legali o no, qui si tratta di mandare un ragazzino di poco più di 10 anni a fare a pugni con altri ragazzini come lui, ma scherziamo? Complimenti vivi ai genitori.. anche se i miei genitori avessero visto una grande passione in me per quello sport, di certo (per il mio bene) avrebbero salvaguardato la mia salute..
Se poi il ragazzino ci vede una carriera dietro a questa “grande opportunità” in quel paese, buon per lui, ma almeno rivalutasse la scuola.. che è più importante, almeno alla sua età.
Buona continuazione a tutti.
concordo!
non a caso tanti ragazzi thailandesi a 20 anni sono spappolati fisicamente! e la loro carriera è chiusa.. (a differenza dell italia, ad esempio, dove ciò non accade..)
per quanto mi riguarda, adoro praticare la thai, ma non per questo credo sia giusto far combattere dei ragazzini senza un minimo di protezione.. non è più uno sport a quel punto.
questa è la mia opinione. e rispetto chi non la pensa come me. ciao a tutti
Ragazzi è da folli.
Pratico Full Contact da molti anni in modo agonistico e devo dire che se non ci fossero protezioni in testa i combattimenti sarebbero sempre da KO.
Sarà una stupidaggine ma è bello combattere con la consapevolezza che al massimo tornerai con un occhio nero o con un naso rotto…ma che tornerai comunque a casa.
Parlo dei combattimenti di light contact e di alcune categorie di full contact.
Pierluigi, si si avevo capito, non avevo pensato ad un prete protestante!!! il mio dubbio era sul fatto di essere praticante e…… dove ti alleni? nella “Tana delle Tigri”!!! che succede sul Ring? si picchiano? si sgraffiano? e poi se una cosa la ritengo sbagliata altro che 18 anni, ho 4 figlie…. anzi meglio, a 18 anni non possono neanche chiamare il telefono azzurro!!!
A parte gli scherzi, il mio paragone era riferito al fatto che in thailandia la muay thai è lo sport nazionale come lo è il calcio quì!!! e dei danni possibili del calcio… non sono rproprio d’accordo!!! certe gomitate neanche nella thai le tirano…….
Comunque e bene che ognuno abbia la propria opinione, non è giusto che continui ad offendere i genitori di quel ragazzo, sei un adulto abbi un minimo di rispetto, voglio lasciarti la libertà di opinione su questo sito…..
un cordiale saluto
Massimo
massimo, intendo che ho 41 anni e pratico (per allenamento) da 20 anni (un po alternati per lavoro)…..
mio figlio, ovviamente un po condizionato da me che gli ho trasmesso la passione, si allena e ,dato che e’ minorenne, vorrebbe che lo lasciassi combattere.Gia gli ho spiegato che io non voglio nessuna responsabilita’ perche so cosa succede sul ring e quindi ho detto che dovra’ aspettare i 18 e decidera’ lui prendendosi le sue responsabilita’.
Anche dai tuoi commenti mi pari un adolescente perche’ paragoni uno sport come il calcio ad uno sport da combattimento…..
Danni possibili nel calcio: tendini, caviglie,tibia perone e ginocchia o cmq sia tutto sulle gambe.
Danni possibili muay thai: tibia, perone , ginocchio, costole, naso, fegato , occhi, zigomi, cigli, possibili traumi cerebrali e chi pi ne ha piu ne metta…..
Quindi per favore, Evitiamo di dire cazzate. I genitori di sto cassarino sono degli emeriti imbecilli.
Mathias, è un estremo se vogliamo un eccesso (che comprendo, e rispetto le decisioni dei genitori) Mathias è cresciuto in quel contesto, e pratica la thai boxe come in occidente i ragazzi giocano a calcio….. (…quanti danni provoca il calcio???…. pensateci!!!) La realtà il quotidiano è tutt’altro, anche nella lontana Thailandia!!! figuriamoci in occidente, non mi meraviglio dei pensieri di Marco Panattoni, non mi meraviglio di Emiliano (da quello che dice mi viene da pensare ad un adolescente che non capisce neanche quello che scrive!!) Mi meraviglio e mi infastidisce Paolo che si permette di giudicare i genitori di Mathias; Pierluigi che dice di essere un “padre praticante” (???), e non lascia che il proprio figlio scelga la disciplina sportiva, poi non ci meravigliamo di questi ragazzi che prendono altre “strade”, ma ci scandalizziamo se un ragazzo italiano combatte in Thailandia come un Thai!!.
Gli sport da combattimento, sono educativi, formano i ragazzi, gli danno quella sicurezza necessaria ad affrontare tutte le vicessitudini della vita, superando le paure nel prossimo, riescono a socializzare e a rispettare le persone…. ma non tutti riescono a capire….. peggio per loro!!!!
panattoni ha ragione…..
tutti quelli che han parlato contro manderebbero il prorpio figlio a 10 anni su un ring, anche se consapevoli che diventera’ un campione??
Se la risposta e’ si, significa che dovete ancora crescere menalmente…..
Parola di un padre praicante, con un figlio di 16 anni che vorrebbe praticare…
Qua mi pare che l’unico che capisce qualcosa sia Panattoni.
E’ vero che gli sport di combattimento creano problemi al cervello dovuto ai colpi, soprattutto il pugilato, dove di pugni al volto te ne prendi parecchi.
La sindrome è anche detta punch drunking, cioè del pugile ubriaco, e non penso sia molto divertente.
Riguardo a Pramuk quello è proprio un vero combattente, mai visto uno simile!e di certo, da come si vede, i colpi li sà schivare bene.
Comunque anche lui ogni tanto si prende qualche legnata(che sembra non sentire nemmeno), ma chi lo sà il cervello!
E poi un bambino di 12 anni o dintorni se gl arriva una bella pappina (tipo una delle mie) potrebbe pure finire dritto in coma!
Con quegli ossicini e testa fragili…a forza di colpi anche deboli potrebbe finir veramente male… Cmq il peggio è che a quell età non sà valutare i rischi di certo!
E poi sto bambino sembra pure deboluccio a vedersi..
Se ne prenderà tante adesso e poi non sarà più nessuno…
Come fai a capire qualcosa di fisico come lo sport prima ancora di aver fatto e finito lo sviluppo?????
Le cose dopo lo sviluppo cambiano grandemente!!!
chi sono i genitori di questo ragazzino
vorrei conoscerlima questo ragazzino non va a scuola visto ke sta sempre in tailandia??
io toglierei la patria podesta ai suoi genitori
ascolta, io ho iniziato a fare Karate ad 8 anni, ma tra fare arti marziali e fare a cazzotti non c’è paragone.
In thailandia, e non so che match vedi tu, usano lo stesso straccio per pulire il sangue ad entrambi gli atleti, e non c’è il concetto di ferita.
Ora, se vuoi dire cazzate come che il nostro sparring è più pesante dei loro match accomodati, ma non mi convinci che far rimbambire, senza casco, un ragazzino sia una cosa giusta.
Comunque non litighiamo, tu la pensi in un modo, io in maniera diametralmente opposta, quindi ritengo che proseguire nella discussione sia sterile e non porti a nulla.
ciao.
A 17 e 19 di Thai,ma di Judo,karate e altre discipline? Anche Cocco ha iniziato di Thai a 18 ma a 9 faceva Judo e poi Karate.
Comunque posso dirti ke ho passato 15 giorni con Mathias in Thailandia allenandomi insieme ogni giorno e non l’ho mai visto prende un colpo in nessuna parte del corpo,ne prendiamo molti di più quì da noi ad allenarci come ci alleniamo noi. E quindi confrontando colpi presi in allenamento in Italia e colpi presi durante i match in Thailandia saranno sempre meno, fidati!
Andrea,
ho visto dal vero Dekker vs Coban, ma questo cosa c’entra?
Rob Kaman, il miglior atleta di tutti i tempi, ha iniziato a fare thai a 19 anni!
Ramon Dekkers, acclamato dai thailandesi, a 17.
E non mi sembra che Dekkers sia inferiore ai thai, visto che loro stessi l’hanno premiato come miglior thai boxer, quando combatteva….
Kaman e Dekkers di thailandesi ne hanno presi a calci in culo tanti, storico il KO al primo round con un gancio sx che ha subito Koban (non un dilettante), e questo dimostra che non serve mandare ragazzini a rimbambirsi sul ring per diventare campioni, non trovi?
Ciao.
Marco.
Siete mai stati in Thailandia?
Siete mai stati negli stadi Thai a vedere una serata?
A che età pensate abbia cominciato gente come Buakaw Por Pramuk a combattere?
Se non sapete cosa rispondere basta pensare ad una cosa: a che età inizia a giocare a calcio un bambino in Italia?
Non aggiungo altro.
Ciao.
Fabio,
grazie dei toni, ma non sono d’accordo quando dici che questo ragazzino sa già decidere con la sua testa.
A 18 anni non ero adulto, lo ero solo di nome ma non di testa, questo ragazzino ne ha 15.
ciao.
Quando ho visto il primo video su Mathias anche io sono rimasto un po’ sconvolto… Non tanto dalle botte, che a quell’età e con quel peso non penso abbiano una potenza tale da provocare danni irreparabili (i bambini spesso cadono in casa giocando, facendosi molto piu’ male), ma mi ha colpito molto di piu’ il modo con cui il babbo incitasse il suo pargoletto (cito “AMMAZZALO! AMMAZZALO!” aggiungendo altri epiteti poco consoni a questa sede…).
Mi sembra di capire da tutti i commenti appena letti che nessuno di noi farebbe la stessa cosa con il proprio bimbo, nè Marco nè Massimo. Sicuramente concordiamo tutti anche sul fatto che in Thailandia c’è una visione dell’infanzia molto diversa dalla nostra: noi siamo iperprotettivi, i nostri bambini ormai hanno perso il senso del gioco da strada (arrampicarsi, correre, cadere, sporcarsi e litigare); in Thailandia è il completo opposto, si festeggia per la nascita di una bimba perchè quando sarà appena adolescente verrà venduta come prostituta portando una buona somma alla famiglia e la maggiore aspirazione di un padre è di vedere il proprio figlio maschio “campione di Tae Boxe”.
Cosa voglio dire con questo? Che tocca vedere ogni cosa nel proprio contesto: un incitare un ragazzino in quella maniera è spaventoso in Italia, ma è il minimo in Thailandia. Far combattere un bambino di quell’età senza protezioni è riprovevole in Italia, ma è un grande onore in Thailandia. Io personalmente sono Italiano, e non lo farei mai fare a mio figlio, ma ho visto molta correttezza negli incontri e mi sembravano ben organizzati, quindi li ho trovati meno spaventosi di quel che sembravano sulla carta.
Per quanto riguarda i danni al sistema nervoso io stesso sono diviso… Sicuramente un cazzotto in testa non fa bene, gli avversari di Max Baer ne sapevano qualcosa (e non solo loro). Seguendo una lezione di una persona molto qualificata, saggia ed esperta in questo tipo di sport, pero’, mi fu detto che non è tanto il danno provocato da un KO ad influire su questo tipo di patologie, ma il tempo dato all’organismo per recuperare e per porre rimedio al danno. Quindi tutto sta alla coscienza del suo babbo, del suo allenatore e, soprattutto, a lui. Gli antichi romani andavano in guerra a 14 anni. Mio bisnonno fu mandato al fronte a 16 anni. Considerando l’esperienza accumulata, Mathias è già in grado di decidere per se. Ed ha un altro vantaggio rispetto ad un 18enne che comincia a praticare la tae: sà già difendersi, sà già che la sua parte piu’ sensibile è il viso. e quindi, paradossalmente, potrebbe essere meno a rischio lui di tutti gli altri.
Quindi è un discorso “aperto”, in cui tutti possiamo dire la nostra, ma tutti o nessuno ha ragione… dipenderà dalla fortuna e dalla capoccia di Mathias.
E’ inutile aggiungere che secondo me il primo “attacco” nella discussione è stato lanciato da Marco, e che Massimo si è limitato a rispondere senza aggiungere parole “fuori luogo” (l’attacco all’articolo era esagerato secondo me, all’oggetto dell’articolo no). Ma siamo tutta gente sanguigna in questo ambiente e Marco mi è sembrato abbastanza corretto nel riconoscere la sua aggressività nei primi post… quindi ritengo che l’incidente diplomatico sia stato evitato!
DIN DIN DIN! AGLI ANGOLI!
Massimo,
le botte alla testa fanno venire il Parkinson, questo è assodato ma non è il punto.
Il punto è che a noi non frega nulla, perchè ci piace fare a cazzotti, e se sta bene a noi sta bene a tutti.
Siamo Adulti, e siamo arbitri del nostro destino.
Quello che mi ha maggiormente infastidito del ragazzino, è che in Thailandia manco ci pensano almeno a fargli mettere un caschetto, che quanto meno smorza la forza dei colpi.
Qui da noi hai 3 serie di dilettanti prima di diventare professionista e combattere a volto nudo, in America hai i guanti colorati, che funzionano in maniera simile.
In Thailandia mettono ragazzini a volto scoperto così, pronti via, senza nessuna preoccupazione per la loro incolumità.
A me piacciono gli sport da combattimento estremo, come sono convinto che in Italia fermino troppo presto per ferita nei professionisti.
Ma nei professionisti (anche se in Italia sono pochi), ci sono i SOLDI oltre che lo Sport.
Arturo Gatti vs Oscar de la Hoya andava fermato prima, ma con i soldi che prendevano i pugili, ci sta che vada avanti.
Negli USA fermano molto dopo che da noi, la gente si può far male, ma LA PAGANO TANTO e sono i pugili a decidere di salire sul ring.
Io non ho paure ad ammettere che gli Sport da Combattimento in generale siano i più invalidanti, forse l’unico accostabile è il Football Americano NFL, ma sono dei PROFESSIONISTI, adeguatamente allenati, pagati e preparati a correre questi rischi.
Ciao
Buongiorno Marco, finalmente ti riconosco, un vero sportivo!!! che il professionismo abbia i suoi rischi ne siamo consapevoli tutti, aggiungerei…. non solo negli sport da combattimento!! riguardo le patologie citate, che dire? le correlazioni con i nostri sport? sono teorie o ci sono studi che hanno confermato queste tesi? non sono molto addentrato.
Ho un carissimo amico che fa parte di un equipe di medici all’Università di Tor Vergata, hanno condotto uno studio sui traumi al capo, negli sport da combattimento, centinaia di atleti, dilettanti e professionisti, prima e dopo gli incontri, sono stati sottoposti ad una particolare risonanza magnetica (credo protonica)sarà interessante conoscere gli esiti di questa ricerca, che pubblicheranno, penso a breve.
Spero confermi la mia teoria……
OK
Accetto il sarcasmo, me lo merito per il tono offensivo dei primi due post.
Invece, riguardo ai danni degli sport da combattimento, sarà raro l’Alzahimer, ma il Parkinson non tanto, a cominciare da Alì, o te lo sei scordato? Freddie Roach, il coach di De la Hoya è un esempio recente.
E’ per questo che ritengo che i nostri sport, visto che questi rischi li corri, li debba praticare solo un adulto.
ciao.
……carissimo panattone, seppur importanti in questo ambito non vorrei approfondire i problemi, degli abusi sui minori, che condanno sotto ogni forma, e sul morbo di Alzahimer del quale non ho avuto mai riscontri della “malattia del pugilato” ho trovato qualcosa su internet: “Una variante piuttosto rara è la malattia del pugile, chiaramente determinata dai numerosissimi scuotimenti del cervello” in pratica e più facile essere colpito da un fulmine. Comunque……… carissimo panattone, che dirti!?!….. anche io non condivido la scelta dei genitori di Mathias, ma ho una visione della pratica sportiva, completamente diversa dalla tua, il delirio che percepisco dalle tue parole mi fanno pensare….. ma quanti scuotimenti del cervello hai avuto???
……carissimo panattone “con questo addendum” spero tu abbia capito che i tuoi commenti riferiti alle nostre discipline mi hanno divertito, inoltre voglio aggiungere del volgo, al quale appartiengo, ooolè!, non fanno parte i chirichetti del SS. Redentore!!!
Un affettuoso abbraccio.
aggiungo e ribadisco:
io sono favorevole a qualsiasi forma di confronto tra esseri umani (di pari peso ed esperienza), con o senza regole.
Se io ed un altro decidiamo di combattere alla morte, e va bene ad entrambi, se va bene a noi va bene a tutti.
Quindi non faccio differenza tra Boxe, Kick, Thai, Savate, UFC, Valetudo o combattimenti ancora più estremi.
Però, devono essere ADULTI e CONSAPEVOLI.
Perchè?
Perchè se sei ADULTO e CONSAPEVOLE sei tu che accetti di entrare su un ring, o in una gabbia, e sai che ti puoi fare malissimo o puoi uscire a piedi avanti se le cose si mettono male.
Lo sai.
Lo accetti.
Non sei costretto.
Questo rischio lo può scegliere un adulto. Un bambino di 10 anni è un BAMBINO, non può essere consapevole dei rischi a cui va incontro.
Mi scuso con Massimo per il tono di prima, ma sentirmi dire “da che pulpito viene la predica” mi ha fatto davvero girare le palle.
Io non rinnego nulla di quanto ho detto o scritto sull’UFC o sulla purezza della lotta.
Ma mai ho parlato o inteso di bambini.
Personalmente considero di pessimo gusto la boxe femminile, e gli sport da combattimento femminili in generale, in quanto trovo innaturale che due donne si menino, figuriamoci due bambinetti.
Sono un troglodita ma la penso così, io modero i toni ma evitiamo di darmi dell’ipocrita, perchè sono impulsivo e sanguigno e molte volte avrei avuto meno problemi se la bocca la tenevo chiusa, e dirmi “da che pulpito viene la predica” a me è come sventolare il drappo di fronte al toro.
Spero con questo addendum di essere rientrato nell’ambito del dialogo civile. Sul mio primo commento all’articolo, i toni sono forti perchè la foto del ragazzino all’angolo mi ha davvero dato fastidio e fatto una tremenda impressione.
certo che sono l’organizzatore di match senza regole, ma TRA ADULTI.
TRA ADULTI.
se ti informassi, sapresti che esiste un Alzahimer dovuto dai colpi, detto anche “malattia del pugilato” dal volgo, al quale appartieni visto che confondi i match nella gabbia fatti da adulti con un sadico spettacolo di bambini che si picchiano sul ring, per la gioia di quattro sadici che li guardano.
Io credo nel combattimento, ma fatto da ADULTI, che scelgono quello che fanno e sanno a che rischi vanno incontro.
Che cosa sanno due bambini di 10 anni?
Paragoni la valutazione di un rischio come quello del match tra un bambino ed un adulto?
Se un adulto decide di combattere contro il grizzly, se sta bene a lui sta bene a tutti.
Un ragazzino non sa a cosa va incontro, e quindi non è consapevole dei rischi.
Per finire, ti spiego il discorso degli abusi, visto che non capisci l’italiano.
In Thailandia non c’è rispetto per i bambini, il 2% del PIL è dato dalla prostituzione.
In Thailandia prospera il turismo sessuale, ed i bambini sono considerati da tanti come bestie.
Questo porta al fatto che, se due bambini si ammazzano di legnate sul ring ed a 20 anni sono due rimbambiti, non frega un cazzo a nessuno.
Noi siamo un pò, non tanto, più civili, quindi cerchiamo di tutelare gli atleti.
Ribadisco e chiudo, io mi vanto di avere organizzato l’unico UFC fatto in italia, le mie idee sulla purezza del combattimento non sono cambiate, ma sempre tra ADULTI.
ADULTI.
In Italia si è adulti a 18 anni e responsabili penalmente a 16.
Due adulti, se vogliono combattere alla morte, per me sono liberi di farlo.
Due bambini devono essere bambini, e da adulti potranno fare quel cazzo che vogliono, fino ad allora vanno TUTELATI e PROTETTI, e non sbattuti sul ring per il sadico divertimento di chi li guarda.
Carissimo Marco ti invito ad esprimere le tue opinioni senza trascendere ed offendere chi non la pensa come te!!! Riguardo ai punti che hai voluto evidenziare, voglio farti qualche domanda per capire meglio!!! “Alzahimer precoce” che cosa è una nuova malattia che colpisce i praticanti di sport da combattimento? Gli abusi che citi nei confronti dei minori, condivido il tuo punto di vista, ma che centrano con il nostro interesse sportivo, qual’è il nesso con la thai boxe? In Italia si può combattere a contatto pieno, dai 14 anni, rispettando le peculiari regole che salvaguardano l’integrità fisica dell’atleta, ed a proposito di regole, non sei il famoso Marco Panattoni, organizzatore di incontri nelle gabbie? senza regole? ….beh in questo caso si può dire… “senti da quale pulpito viene la predica!!!”
sono allibito. Pratico da oltre 30 anni, ma proprio per questo ritengo assurdo esaltare un ragazzino che combatte a contatto pieno, visto il rischio Alzahimer precoce che corre.
Se da noi si può combattere a 18 anni è perchè si presuppone che uno sia adulto ed in grado di decidere di correre dei rischi sul ring.
Quanto è consapevole questo ragazzino dei rischi che corre?
Ma che @@@@@ di genitori ha?
Io insegno Thai Boxing da una vita, ma mai permetterei ad un ragazzino di diventare suonato.
Adesso ha 15 anni. Se va avanti così, a 25 anzichè scopare qualche gnocca, quando cade una moneta si alza di scatto.
Sono indignato, ed è davvero raro per me, visto che amo gli Sport da Combattimento come poche altre cose, ma elogiare tradizioni come il combattimento infantile, che solo in un paese da terzo mondo come la thailandia è permesso (e dove i ragazzini @@ @@@@@@@ @@@@@ @@@ @@@@@@@@@@@…) è indecente.
Questo intero articolo è una vergogna.
VERGOGNA