di Giuliano Orlando

Sia pure con diversi punti interrogativi, la boxe impropriamente in maglietta, ha dato i primi segnali di continuità, verso i Giochi di Tokyo. La ripresa, parliamo del 2021, scatterà da dove aveva interrotto il programma relativo ai tornei di qualificazione, nel marzo di quest’anno, quando la Task Force venne costretta con colpevole ritardo a fermare la rassegna di Londra, dopo tre giorni di boxe, dal 14 al 16 marzo, in piena pandemia del Covid 19. L’informativa non esce dagli schemi anonimi, senza entrare nel dettaglio della ripresa, col solito burocratese.  Lo scorso mese l’AIBA aveva fatto sapere che i prossimi mondiali maschili si disputeranno a Belgrado in Serbia, dopo che l’India che li aveva prenotati, ha rinunciato.  L’AIBA non ha fatto conoscere quando saranno organizzati, mentre si è premurata di rendere edotti che l’India dovrà pagare una penale. Per contro, sappiamo che la stessa AIBA ha rinviato per la seconda volta la data del suo Congresso straordinario, che slitta dal 20/21 giugno al 12/13 dicembre 2020. All’ordine del giorno, oltre all’approvazione del bilancio economico ci sarà anche e soprattutto da vagliare il nuovo statuto, impresa non certo facile visti i rapporti col CIO e l’elezione del nuovo presidente. Attualmente in carica dal 24 marzo 2019, come interim, c’è il tunisino dottor Mohamed Moustahsane, che il 6 agosto aveva dato le dimissioni, rientrate subito dopo.  Da sottolineare che il CIO non gradisce l’attuale governance ai vertici dell’AIBA, per cui dovrebbe esserci un cambiamento non facile. Inoltre, dovrà presentare il nuovo statuto e dimostrare che la situazione debitoria (14-16 milioni di dollari) è stata sanata. Comunque ne sapremo di più dopo questo congresso che potrebbe risultare fondamentale per il rientro o l’allontanamento dell’AIBA dal CIO, out dal maggio 2019. Proprio per questa situazione, il CIO ha creato la Task Force in sostituzione dell’AIBA, affinché organizzi tutte le manifestazioni sia delle qualificazioni che dei Giochi olimpici. Purtroppo questa Commissione non si è dimostrata all’altezza del compito, come si auspicava. Designare il nipponico Morinari Watanabe presidente della ginnastica, alla sua guida, non è stata una scelta indovinata. A conferma che al CIO hanno poche idee e piuttosto confuse. Franco Falcinelli, presidente EUBC, l’ente europeo, molto elegantemente aveva fatto notare questa difficoltà, ma il presidente del CIO, il tedesco Tomas Bach, replicava che il torneo della boxe non è una scienza missilistica. Esatto, ma se non sai scegliere i sostituti dell’AIBA e in particolare i giudici e gli arbitri, ti ritrovi con verdetti assurdi ed esclusioni ingiuste. Oltre all’irresponsabilità della Task Force, che ha dato il via al Torneo di Londra, col Covid 19 attivo. Una leggerezza che il CIO ha bellamente ignorato. Costretta a fermare la manifestazione solo dopo tre giorni, scoprendo che il virus stava assalendo anche l’Inghilterra! Con la conseguenza che diversi pugili e tecnici al ritorno a casa sono risultati infettati. Tutto questo è stato ignorato. A Londa il torneo maschile giunto ai quarti per le due categorie più leggere (52-57) ha promosso i primi sedici dei 50 pugili di spettanza europea. Quello femminile (27 pass) nelle cinque categorie, non aveva qualificato alcuna atleta. L’Italia al maschile guidata dal tecnico Giulio Coletta, ha perduto nel corso delle eliminatorie sei degli otto partecipanti. Fuori Manuel Cappai (52), Francesco Maietta (57), Paolo Di Lernia (63), Vincenzo Mangiacapre (69), Salvatore Cavallaro (75) e Clemente Russo (+91). Restano ancora in gara Simone Fiori (81) e Aziz Mouhiidine (91). Per accedere ai quarti affronteranno il russo Khataev e il turco Ilya (colpito dal virus al rientro a casa). Il pronostico è contrario ai due azzurri, anche se nel 2019 agli European Games a Minsk in Bielorussia, validi come continentali ufficiali per gli uomini, Fiori sconfisse il russo accedendo in semifinale. L’avversario turco di Mouhiidine è in grande ascesa, classe 1999, all’esordio ha sconfitto il quotato azero Rahimov 5-0.                                                                                                                                                                                     La squadra femminile è ancora al completo. Giordana Sorrentino (51) e Angela Carini (69) sono ad un incontro dalla qualificazione. La prima ha battuto la tedesca Gottlob e la quotata armena Grigoryan testa di serie numero due. L’attende l’esperta serba Radovanovic (classe 1991) per accedere in semifinale e qualificarsi per i Giochi. La titolata campana si è imposta sull’irlandese Desmond e troverà l’anno prossimo la francese Sonvico, che ben conosce. Soggetto esperto, dalla boxe spigolosa e furba, ma non insuperabile. Anche per lei la vittoria vale Tokyo. La campionessa europea Irma Testa, esclusa clamorosamente dalle teste di serie a conferma dell’incapacità della Task Force di conoscere i reali valori delle atlete, ha debuttato superando la svizzera Brugger, da oltre un decennio sul ring e troverà la russa Vorontsova, favorita del torneo. Il c.t. Renzini è fiducioso: “Irma sono convinto che batterà anche la russa, superando l’ignoranza dei valori da parte dei responsabili che hanno compilato le classifiche. Ho fiducia anche nella Nicoli, nonostante il sorteggio proibitivo”. In effetti la milanese si trova a doversi confrontare con la slovacca Triebelova, 19 anni, dominatrice tra le jr. e le youth a livello assoluto e in caso di successo, la finlandese Potkonen (40 anni), lo spauracchio europeo della categoria: argento 2016, oro 2018 e 2019. In caso di sconfitta, l’azzurra potrebbe ancora aspirare alla promozione, disputando i box office tra le quattro uscite ai quarti. Flavia Severin (75) capitata in un girone proibitivo, debutta contro la turca Demir, sulla soglia dei 39 anni, podi europei e mondiali. Una sfida tutta da giocare per l’orgoglio, considerato che l’avversaria successiva è la russa Magomedalieva (32 anni), tornata a combattere dopo la gravidanza nel 2017, europea e mondiale in carica. Orientativamente il torneo europeo dovrebbe svolgersi tra febbraio e marzo 2021, quasi certamente a Londra, in concomitanza con quello delle Americhe, inizialmente fissato a Buenos Aires in Argentina, mentre quello mondiale di Parigi, che assegna gli ultimi posti disponibili per Tokyo è previsto dopo 45 giorni dal termine delle due manifestazioni.  A quel punto avremo il quadro completo dei qualificati ai Giochi, 181 uomini e 97 donne, mentre la Commissione Tripartite designerà altri 5 uomini e 3 donne.  Per quanto riguarda l’Africa, l’Asia e l’Oceania i tornei si sono svolti regolarmente assegnando i posti stabiliti. Per l’Africa 33 in totale (22 maschi e 11 donne) mentre Asia e Oceania disponevano di 63 pass (41 maschili e 22 femminili). Quello americano ha un bonus di 49 posti (33 uomini e 16 donne). I Giochi Olimpici sono stati fissati a Tokyo dal 23 luglio all’8 agosto 2021.  Resta l’interrogativo non secondario, che riguarda l’attività sia della fine del 2020 che il resto della stazione 2021, dove una parte (Africa, Asia e Oceania) hanno già designato i promossi a Tokyo e dovranno impostare l’attività pre olimpica nei vari tornei, sempre se avranno luogo, mentre altri (Europa e Americhe) saranno condizionate dai risultati delle qualificazioni. L’AIBA e anche l’EUBC, dovranno obbligatoriamente districarsi su un doppio binario, non certo facile. Franco Falcinelli presidente europeo è stato buon profeta, quando replicando al presidente del CIO, ha confermato che allestire tornei di boxe non è una scienza missilistica, è solo diverso. Infatti la Task Force si è insabbiata al primo impatto. Purtroppo il bello o il brutto, deve ancora venire. Covid 19, permettendo.

Di Alfredo