Al PalaGoldoni di Vicenza Luca Rigoldi è diventato il nuovo campione dell’Unione Europea dei supergallo e nella breve storia di questa categoria è il primo italiano a conquistare il titolo. Al termine di 12 riprese equilibrate ha battuto Vittorio Parrinello per split decision: due giudici (Salzgeber e Aleksic) hanno dato vincente pèr 114-113 il pugile di casa, mentre Muratore con lo stesso punteggio ha visto vincente Parrinello. A voler spaccare il capello anche noi l’abbiamo vista come Muratore, vale a dire Parrinello vincitore di un punto, ma nello stesso tempo non bisogna disconoscere i meriti di Rigoldi per aver condotto trequarti di gara ostinatamente all’attacco, correndo logicamente il pericolo di essere incrociato da un incontrista di eccezione come il campano. Nel nostro giudizio ci conforta il richiamo subito dal pugile campano nell’ottavo round, senza il quale visto come sono andate le cose, probabilmente il risultato sarebbe stato rovesciato. Sono tutte considerazioni che lasciano il tempo che trovano con il dilemma eterno: “Vale più il fraseggio tecnico o la boxe aggressiva di chi tiene l’iniziativa ?”. Poi analizzando chirurgicamente il match lungo l’arco delle 12 riprese non si possono disconoscere i meriti del giovane veneto che ha condotto un match ad un ritmo molto sostenuto vincendo l’ultima ripresa e anche questo incide. Con un punto di vantaggio si può dire di tutto e lasciare aperta la discussione. Ci sarebbe poi la soluzione, quella più sportiva, di un terzo match, la bella, per togliere ogni dubbio.

Il match è facile da definire con un chiaro vantaggio per Parrinello nella prima metà: un bersaglio difficile da inquadrare con un tempismo d’eccezione quando rientrava con serie che sorprendevano l’avversario. Rigoldi ha il merito di non aver perso la bussola e di aver creduto sempre nei suoi mezzi, che affiorano più consistenti di match in match. Nella seconda parte il match è stato senz’altro più equilibrato raggiungendo il punto chiave del richiamo subito da Parrinello nell’ottavo round per trattenute. Rigoldi non ha mai abbassato il ritmo, anzi, lo ha aumentato costringendo l’avversario ad una difesa rischiosa nell’ultimo round che lo ha visto in affanno.

Si attendeva con una certa curiosità l’esordio di Domenico Valentino da superleggero che non aveva difficoltà a superare sulle sei riprese il lombardo Davide Calì. Quest’ultimo aveva iniziato contratto, il nome e la carriera prestigiosa del campano possono incutere “timore”, ma poi in qualche occasione replicava andando a segno. Vittoria chiara per Valentino ma non certo entusiasmante, l’alibi del primo match e dell’emozione vale anche per un campione come lui. Emozione che ormai non ha più Carmine Tommasone che ha battuto con disinvoltura il nicaraguense Lesther Cantillano e si conferma pronto, da imbattuto (+ 17), a conquistare nuovi allori con nuove imprese.

(al. br.)

Foto di Renata Romagnoli

Di Alfredo