Il titolo europeo fra due italiani sbanca al Casinò di Saint Vincent. Non ci regala certo la certezza visto che trionfa il made in Italy, ma ci regala la possibilità di respirare aria nuova dovunque lo giri come un cubo immaginario. Indubbiamente al di là di facili proclami l’entrata o meglio la rientrata in campo della Federazione nel settore professionistico sta dando i suoi frutti, almeno di primo impatto. L’organizzatore al di là dei preziosi e necessari sponsor può spaziare più in largo come ha dimostrato la OPI Since 82, più libertà e perchè no più azzardo, visto che siamo dentro il Casinò. Ne è venuta fuori una riunione fiume, come sta da tempo spopolando in alcune nazioni dove la boxe tira sempre; così deve essere, anche nel rispetto dei sacrifici a cui sono sottoposti gli atleti per soddisfare il pubblico, gli appassionati, i fans. La riunione di Saint Vincent ha avuto una visibilità eccezionale, e forse ancora non ce ne rendiamo conto, attraverso la televisione con SportItalia e soprattutto attraverso i canali streaming fpi – pmgsport.it – Repubblica.it, un futuro non più alle porte ma attivo e dilagante. Forse troppo e questo potrebbe diventare un’abitudine, e come tale atrofizzare il nostro cervello che ha a disposizione tutto con la piccola pressione su un tasto.
Ci stiamo un po’ abituando nella proprietà europea dei medi, gli ultimi due incontri sono stati disputati da italiani. Vera gloria, abilità organizzativa, casualità, fortuna, tutte parole e domande che si accavallano se non vogliamo vedere la boxe come una semplice sfida tra due atleti sul ring.
Ancora una volta il protagonista è Emanuele Blandamura, il nostro Sioux conteso tra il Friuli e il Lazio. Non più giovane, ma con le idee chiare di un veterano e l’entusiasmo di un ragazzo. Una sicurezza innata nei propri mezzi con la consapevolezza di poter sempre superare l’ostacolo e di andare sempre più su. L’allievo di Agnuzzi ha superato di misura in un match tirato Alessandro Goddi, un giovane sardo con la mentalità di un nordico, che stravolge l’anagrafe cambiando il cognome, ma tenendo il punto fermo di Highlander. Non un match facile per il Sioux, ma di una correttezza incredibile, concretizzata dal massimo rispetto e un fairplay nell’intervista finale che mischia un po’ le carte in tavola a tutti e rimanda al mittente le accuse che qualche volta vengono lanciate “gratuitamente” ad una disciplina tra le più antiche e formative. Correttezza a 360% che ci ha fatto capire solo alla fine del match che a dirigerlo c’era un signor arbitro come Adrio Zannoni. Non si era messa bene la situazione nei primi 5 round per il detentore, perchè Goddi, fisico possente manteneva un ritmo non indifferente soprattutto per uno che ci mette qualche round per carburare. Così da un iniziale vantaggio per il sardo si passava al recupero con un rush finale dove Blandamura “bruciava” in volata Goddi. Alla fine baci e abbracci e due volti contenti con pochi segni a testimonianza.
Molta curiosità destava il massimo francese, proveniente dal Cameron, probabile prossimo sfidante del mondiale chiunque sia (Joshua, Klitschko, Wilder). Il non più giovane pugile di colore, ha infatti 36 anni, possiede un fisico da paura, da far impallidire il Tyson prima maniera. Potenza deflagrante, ma almeno in apparenza un po’ lento, questa potrebbe essere la sua lacuna. Per il resto è tutto da vedere e da aspettare con interesse. Il croato Ivica Bacurin, con record più che dignitoso, praticamente non è esistito e alla seconda ripresa veniva “salvato” dall’arbitro.
L’abilità di Cherchi&Sons sta anche nell’ aver riproposto alcuni rientri interessanti, che molti davano per dispersi. Il “gigante” Matteo Modugno, rientrava dopo la bazzecola di quasi tre anni. Così giusto per togliersi uno strato di ruggine e forse far capire che in campo nazionale dopo di lui c’è “il diluvio”. Il georgiano Revaz Karelishvili è rimasto sul ring per 5 round fino a quando un problema al braccio glielo ha permesso. Un altro rientro era quello del supermedio Andrea Di Luisa dopo la sconfitta prima del limite subita da “un certo” George Groves. Quando si combatte con Andrea è come stare con un cerino acceso davanti a una santabarbara. Il match con Mattia Scaccia, troppo inesperto, dura appena un round. Un semirientro (6 mesi) è quello di Devis Boschiero, pronto a scaricare la sua rabbia in attesa di un prossimo titolo a diposizione. Il superpiuma veneto, ottimamente allenato, superava ai punti il non disprezzabile Lesther Cantillano.
Al Saint Vincent c’era anche la consumata stabilità di due pugili quotati alla ricerca del “tempo” perduto, pronti a rientrare nel grande giro. Parliamo di Andrea Scarpa (superleggero) e Darmian Bruzzese (Massimo leggero), buoni vincitori ai punti in attesa di match titolati.
Iu una serata del genere non si poteva ignorare il futuro. A rappresentarlo c’erano Sebastian Mendizabal e Michael Magnesi, provenienti entrambi dalla Pro Fighting dove allena Eugenio Agnuzzi, un maestro intellettuale molto legato alla realtà di oggi. Mendizabal ha avuto ragione di Lorenzo Calì, che si è appropriato del detto “non svegliare il can che dorme”. Si sa che Mendizabal cresce a seconda della bravura di chi ha davanti. Altro discorso per Magnesi, che non può fare sconti visto che ha sempre di fronte avversari solidi e ambiziosi. Battere Dionsie Tiganas non è impresa facile come ha potuto tastare recentemente un pugile quotato come Angelo Ardito. Magnesi è ormai imbattuto a doppia cifra, cominciare a pretendere un titolo non è richiesta aleatoria.
Saturday 17 June 2017
Casinò
Saint-Vincent, Valle d’Aosta, Italy
commission Federazione Pugilistica Italiana
promoter Salvatore Cherchi (OPI 2000)
matchmaker Christian Cherchi
television Italy SportItalia1
Middleweight Emanuele Felice Blandamura 26 2 0 b. Alessandro Goddi 30 1 1 a.p. 12.
EBU (European) middleweight title (supervisor: Enza Jacoponi)
Heavyweight Carlos Takam 34 3 1 b. Ivica Bacurin 27 11 1 kot 2.
Heavyweight Matteo Modugno 18 0 0 b. Revaz Karelishvili 8 1 0 kot 5.
Super Middleweight Andrea Di Luisa 17 4 0 b. Mattia Scaccia 4 2 0 ko 1.
Super Lightweight Andrea Scarpa 21 3 0 b. Giorgi Abramishvili 18 11 1 a.p. 6.
Super Featherweight Devis Boschiero 41 5 1 b. Lesther Cantillano 3 3 0 a.p. 6.
Super Featherweight Michael Magnesi 9 0 0 b. Dionisie Tiganas 7 3 1 a.p. 6
Cruiserweight Leonardo Damian Bruzzese 17 3 0 b. Peter Hegyes 8 15 0 a.p. 6.
Super Lightweight Sebastian Mendizabal debut b. Lorenzo Cali’ 0 4 2 a.p.
(al. br.)
Foto Renata Romagnoli