Libri di Sport. Il tennista della periferia romana. Povertà e orgoglio per vincere il set della vita. Zuga il riscatto di un ultimo – Tonino Zugarelli e Lia Del Fabbro – Ultra sport editore – Pag. 190 – Euro 15.00.
L’Italia è appena uscita dalla guerra, la capitale sta cercando di ritrovare se stessa senza l’incubo dei bombardamenti, del cibo razionato, delle retate che distruggono famiglie e ideali. Ci si muove tra le rovine ancora fumanti nella periferia romana. I ragazzi di borgata non faticano a trovare motivi per organizzarsi sia nei giochi che nelle scazzottate. Il pallone domina il campo e Tonino Zugarelli, un bel moretto alto e snello, sogna di diventare un campione. Il destino però non è d’accordo. In questo contesto dove i contrasti tra ricchi e poveri, viene descritto con grande lucidità, la crescita del ragazzo, figlio di povera gente, che trova difficoltà a mettere assieme pranzo e cena, si snoda la vicenda umana del giovane protagonista. Arriva al tennis, passando dal ruolo di raccattapalle, un classico, a quello di atleta, imparando con gli occhi e rubando ai più fortunati gesti e colpi, fino a diventare più bravo dei maestri. Quando arriva la consacrazione, della convocazione in nazionale, nasce un nuovo conflitto, esteriore e interiore. Zugarelli è ombroso e orgoglioso, ha una sua visione nei rapporti con i compagni, si isola e crea spesso l’incomunicabilità che ne condiziona la carriera. Vive magnifiche stagioni, da Wimbledon contribuendo alla vittoria sull’Inghilterra, agli Internazionali di Roma dove giunge in finale, sfiorando il trionfo contro Gerulaitis, fino alla conquista in Cile della Coppa Davis, assieme a Panatta, Bertolucci e Barazzutti nel 1976. Attore protagonista per diverse stagioni, purtroppo si porta dietro la condanna di essere l’ultimo, l’ospite sopportato al pranzo dei nobili. Prezzo che paga anche quando all’atleta si sostituisce il tecnico che ha qualità, ma pure difficoltà. Pochi gli amici che lo aiutano, tra questi è rimasto Panatta, romano come lui, non certo Pietrangeli, col quale ha sempre avuto un rapporto conflittuale. Anche se il tennis è il filo conduttore di questo campione, che ha anteposto la dignità al compromesso, la descrizione ambientale tocca punte notevoli, per capire come l’evoluzione e il riscatto sociale abbiano un prezzo che non tutti sono disposti a pagare. Per orgoglio ma anche per etica morale.
Giuliano Orlando