di Alfredo Bruno

Pino Gentile è un noto giornalista di Potenza, iscritto all’ Albo dal 1970; collabora con riviste e giornali sportivi nazionali. E’ anche un valente scrittore e nei suoi libri trasmette valori e bellezze della sua Regione. Anche la boxe lucana è stata per certi versi vivisezionata dalla sua penna o tastiera arguta. Nel 1983 uscì il primo libro intitolato “Un pugno di speranza” dove si approfondiva questo sport attraverso quello che è considerato il più noto pugile di questa terra, parliamo di Rocco Mazzola, campione a cavallo della seconda metà degli anni ’50 e la prima metà degli anni’60. Una testimonianza importante di come la noble art abbia attecchito a livelli insospettati e fino allora sconosciuti.


Quest’anno Gentile ha scritto un altro libro sulla boxe intitolandolo “Altri pugni di speranza” con il sottotitolo “La boxe lucana dal 1983 al Game Over”. In pratica il seguito del primo, oppure una riedizione aggiornata e completa del primo, dove Game Over è la famosa frase di Roberto Cammarelle dopo i suoi trionfi. Ed è proprio il grande campione delle Fiamme Oro il filo conduttore della prima parte del libro. Il dominatore incontrastato dei supermassimi, vincitore alle ultime Olimpiadi, ha radici lucane ben radicate pur essendo nato a Cinisello Balsamo. Il padre di Rionero in Vulture e la madre di Filiano si trasferirono nel 1978 a Cinisello e pochi anni dopo nacque Roberto, un predestinato con i suoi 5 chili di peso quando venne alla luce. Cammarelle dopo i suoi trionfi si è presentato a più riprese nei due paesi lucani, ottenendo la cittadinanza onoraria. La sua storia e i suoi trionfi trovano ampio risalto con foto inedite. Più di cento pagine che ci fanno rivivere giornate indimenticabili che alla nostra boxe mancavano da 20 anni dopo il trionfo di Giovanni Parisi a Seul.
La seconda parte del libro in un sottile gioco degli specchi è la storia della boxe lucana a cominciare dagli anni ’30. Il filo conduttore è Rocco Mazzola, che fu campione italiano prima dei mediomassimi e poi dei massimi a partire dal 1957 al 1962. Rocco arrivò alle soglie del titolo europeo ma fu sconfitto nel 1959 a Dortmund con verdetto discutibile da Erich Schoppner. Mazzola insieme a Giulio Rinaldi e Santo Amonti formò all’epoca il trittico più forte che la storia dei mediomassimi italiani abbia mai avuto. La sua storia piacque al grande regista Luchino Visconti che la trasmise nel famoso “Rocco e i suoi fratelli”, dove il pugile ebbe una piccola parte.
“Altri pugni di speranza” è un’opera importante e completa, un manuale che non deve mancare nella biblioteca dell’appassionato, come non deve mancare alla stessa stregua per farci conoscere meglio sia la boxe che la Lucania, un binomio spesso inscindibile anche dal lato culturale. Il libro è uscito grazie al patrocinio della Regione Basilicata e della Provincia di Potenza, stampato dalla Tipografia-Legatoria Mario Armento di Antonio Martorano. Un volume di circa 300 pagine con illustrazioni al prezzo di 25 euro.

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