di Giuliano Orlando
Colpo doppio dei fratelli Pulev sul ring di casa dell’Arena Aermec di Sofia in Bulgaria. Il più anziano Kubrat (26-1), ha battuto il favorito inglese Hughie Fury (21-2) nella sfida che valeva come semifinale al mondiale . Nella stessa serata ha vinto anche il fratello Kubrat Pulev (26-1), al quale l’aria di casa ha fatto bene, visto che ha battuto il favorito inglese Hughie Fury (21-2) nella sfida che valeva come semifinale al mondiale IBF, detenuto da Anthony Joshua, del quale ldiventa lo sfidante, meglio uno degli sfidanti. Pulev ha condotto il match con intelligenza, approfittando del taglio riapertosi sopra l’occhio sinistro riapertosi al giovane antagonista, 24 anni contro i 37 del bulgaro, sapendo anticipare le intenzioni del gigante inglese (2,01 di altezza) oro ai mondiali 2012 a 17 anni tra gli youth. Professionista dal 2013, si è già battuto per il mondiale WBO il 23 settembre 2017 a Manchester (Ing), battuto ai punti dall’australiano Joseph Parker. La seconda sconfitta dell’inglese ferma al momento il cammino del cugino di Tyson Fury, l’ex campione mondiale, che dopo un lungo travagliato periodo, successivo alla conquista il 28 novembre 1015 a Dusseldorf (Ger), del patrimonio di titoli (IBO, ibf, WBA e WBO) che deteneva Wladimir Klischko da un decennio, è tornato a combattere. Dopo il successo, Tyson entra in un tunnel incredibile, passando da una miriade di eccessi all’altro, compreso l’uso di droghe, fino al ritiro della tessera di pugile e la perdita dei titoli. Lo scorso giugno il rientro e il primo dicembre a Los Angeles (Usa) il tentativo di tornare campione a spese di Deontay Wilder (40) il re del WBC. Sulla carta impossibile, ma Tyson è un irlandese capace di qualsiasi impresa. massimi IBF, detenuto da Anthony Joshua, del quale diventa lo sfidante, meglio uno degli sfidanti. Pulev ha gestito l’incontro con grande lucidità, approfittando del riaprirsi del taglio sopra l’occhio sinistro subito in allenamento dal giovane inglese, 24 anni contro i 37 del bulgaro, sapendo anticipare le intenzioni del gigante (m. 2,01) residente a Manchester, troppo passivo per oltre metà incontro. Quando ha cercato di aumentare il ritmo dei colpi era troppo tardi. I giudici hanno premiato la maggiore attività del pugile di casa in maniera nettissima. Questi i cartellini, tutti a favore di Pulev, 117-111 per Dupas (Fra), 118-110 Green (Usa) e 115-113 per Procopio, italiano residente in Canada. L’inglese, oro ai mondiali 2012 a 17 anni tra gli youth. Professionista dal 2013, si è già battuto per il mondiale WBO il 23 settembre 2017 a Manchester (Ing), battuto ai punti dall’australiano Joseph Parker. La seconda sconfitta dell’inglese, ferma al momento il cammino del cugino di Tyson Fury, l’ex campione mondiale, che dopo un lungo travagliato periodo, successivo alla conquista il 28 novembre 1015 a Dusseldorf (Ger), del patrimonio di titoli (IBO, ibf, WBA e WBO) che deteneva Wladimir Klischko da un decennio, è tornato a combattere. Dopo il successo, Tyson entra in un tunnel incredibile, passando da una miriade di eccessi all’altro, compreso l’uso di droghe, fino al ritiro della tessera di pugile e la perdita dei titoli. Lo scorso giugno il rientro e il primo dicembre a Los Angeles (Usa) il tentativo di tornare campione a spese di Deontay Wilder (40) il re del WBC. Sulla carta impossibile, ma Tyson è un irlandese capace di qualsiasi impresa. Il fratello Tervel (12) 33 anni, lo ha imitato imitati. mettendo KO l’italo argentino Damian Bruzzese (19-6) al terzo tentativo per conquistare il vacante titolo dell’Unione Europea massimi leggeri. Colpito a freddo dal destro potente del beniamino di casa Tervel Pulev (12), all’inizio del confronto, poco più di un minuto dal via, Bruzzese non ha potuto mai entrare nel match. Dopo il primo conteggio, si è rialzato, cercando di far passare il brutto momento, ma Pulev non gli ha concesso tregua, chiudendolo all’angolo. Sia pure con tante difficoltà Bruzzese è riuscito a terminare il round. I secondi dell’italiano hanno cercato di rincuorarlo, consigliandolo a muoversi sulle gambe, evitando di essere un bersaglio fisso. Bruzzese ha cercato di mettere in pratica i consigli, ma Pulev non gli ha concesso spazi, intensificando gli attacchi. Sull’ennesima scarica sopra e sotto, l’arbitro visto Bruzzese ormai indifeso, ha fermato l’impari lotta, assegnando a Pulev la vittoria per ko all’inizio del secondo round. Pulev conquista al primo tentativo la cintura dell’UE dei massimi leggeri. Per contro, Bruzzese incassa la sesta sconfitta in carriera, quattro delle quali prima del limite. A 35 anni, per Damian, potrebbe essere il momento del ritiro dal ring. Per contro il coetaneo bulgaro, dopo la conquista delle cintura minore europea, busserà sicuramente al titolo EBU, al momento detenuto dal belga di colore Yves Ngabu (19), 30 anni a dicembre, che dovrà difendere la cintura entro fine anno, dall’assalto del danese Micki Nielsen (25-1) 25 anni, mancino, la cui unica sconfitta in carriera risale al 2016 contro Kevin Lerena (21-1) in Sudafrica per MD. Da allora ha sempre vinto e rappresenta uno sfidante molto impegnativo per il campione. Damian Bruzzese pro dal 2010, al decimo incontro affronta e batte Francesco Versaci e conquista il tricolore cruiser che perde tre mesi dopo di fronte a Maurizio Lovaglio, la sua bestia nera, che lo ribatterà nel 2015, sempre per KO., nell’occasione per l’UE. Il secondo tentativo a vuoto per la cintura dell’Unione Europea, lo sostiene il 25 marzo 2017 a Helsinki contro il locale Julio Haapoje, alla sua portata. Il verdetto ai punti premia il finlandese. Tre mesi dopo risale sul ring e batte il modesto collaudatore magiaro Peter Hegyes (8-18) ai punti. Accetta quindi l’ingaggio per affrontare il forte polacco Glowacki (30-1) il 30 settembre 2017, sul quadrato di Riga in Lettonia e perde al quinto round per KO. Due mesi dopo viene ancora sconfitto dal modesto serbo Dusan Krstin a Cento in Emilia, confermando di non aver assorbito la fatica contro il polacco. Resta fermo fino all’11 agosto 2018 quando torna a combattere a Ferrara dove risiede, battendo Obradovic (3-11) serbo collaudatore di professione. Dell’ultima sconfitta abbiamo parlato all’inizio

Di Alfredo