di Giuliano Orlando
Anche se al Millenium Stadium di Cardiff nel Galles, tutti esauriti i quasi 78.000 posti, l’attenzione è tutta orientata sulla sfida tra il beniamino britannico Anthony Joshua (19) che difende le tre cinture WBA-IBF e IBO massimi contro lo sfidante francese ma camerunense di nascita e passaporto Carlos Takam (36-3-1), tutta l’Irlanda della boxe è concentrata su Katie Taylor (6), che dopo quindici stagioni dilettantistiche, il primo torneo nel 2001 a 15 anni, e un curriculum da prima della classe in assoluto: 1 oro olimpico a Londra nel 2012, cinque mondiali e sei europei e oltre 100 incontri con pochissime sconfitte, dopo meno di un anno di professionismo, tenta di conquistare la cintura iridata leggeri WBA. La guerriera di Bray, cittadina di 30.000 abitanti sulla costa orientale, a 20 km. da Dublino, ha bruciato le tappe come aveva previsto, nel momento in cui il mondo dilettantistico non le dava più stimoli. Dopo la sconfitta ai mondiali ad Astana in Kazakistan nel 2016 contro la francese Estelle Mossely che avrebbe vinto l’oro a Rio e sempre ai Giochi brasiliani, l’inattesa battuta d’arresto contro la veterana finnica Mira Potkonen, battuta in precedenza diverse volte, avevano fatto capire che il dilettantismo non la stimolava più. Più che ragionevole, per la Taylor che da ragazzina nella sua Bray, prima di entrare in palestra diretta dal padre, si era distinta come calciatrice, arrivando alla nazionale e diventando capitana, annoverando tra le vittorie, una sull’Italia, firmando due reti. Ma la sua vocazione era la boxe: “Avevo voglia di battermi e mio padre ha assecondato questa passione. Nell’ultima stagione in maglietta il 2016, ero demotivata e ci si erano messi anche i giudici a darmi contro. Prima di partire per Rio, avevo già deciso di passare professionista”. Di fronte avrà l’argentina Anahi Esther Sanchez (17-2) che pur avendo solo 26 anni, ha maggiore esperienza e ha calcolato il rischio, in relazione alla borsa, che probabilmente subirà una detrazione, visto che si è giocata la corona al peso, avendolo superato e quindi decadendo dal ruolo di campionessa. Per regolamento solo in caso di vittoria della sfidante la cintura sarà assegnata. Nel caso improbabile del successo dell’argentina la crona resta vacante. La Sanchez ha già detenuto il titolo superpiuma, perdendolo nel 2016 in Finlandia contro la locale Walstrom, ripreso e poi ancora perso dalla Mamadouche la poliziotta francese lo scorso maggio a Parigi. Passa nei leggeri e a settembre trova la cintura WBA a spese della connazionale Sofia Mena. A Cardiff non sarà facile contenere la rabbia agonistica di una campionessa che non ha l’abitudine alla sconfitta. La serata di Cardiff andrà in diretta dalle 20,30 su Fox Sport Plus (canale 205 di Sky), concentrata sul titolo dei massimi Ifb, Wba, Ibo tra Anthony Joshua (19) e Carlos Takam ((36-3-1) che ha sostituito a dieci giorni dal match Kubrat Pulev (25-1) e prevede Khalid Yafai (22) c. Sho Ishida (24) Wba supermosca; Lenroy Thomas (21-4) c. David Allen (12-3-1) per il Commonwealth massimi; Frank Buglioni (21-4) c. Callum Johnson (16) Commonwealth mediomassimi e Anhai Esther Sanchez (Arg.17-2) c. Katye Taylor (Irl. 6) titolo leggeri Wba donne, valido solo per la Taylor. Repliche dell’incontro: domenica 29 ottobre alle 14.30 su Fox Sports, lunedì 30 ottobre alle 13.30 (Fox Sports) e martedì 31 ottobre alle 22.00 sempre su Fox Sports.