Muhammad Ali. L’ultimo grande campione. Il più grande? – Rino Tommasi – Editore Gargoyle – Pag. 160 – Euro 40.00.
Chi era Muhammad Alì? L’interrogativo non nasce oggi, ma resta sempre attuale. Il personaggio capace di svegliare il popolo di colore americano da una sottomissione infinita, non potrà mai tramontare. Troppo ha fatto che costruire una cultura di parità assoluta, per cadere nell’oblio. Certo, non è facile raccontare novità su colui che l’editoria ha più illustrato. L’autore, la cui lunga militanza nel mondo in guantoni, in varie vesti, ha voluto specchiare il campione, seguendone il percorso in tempo reale. La storia di un ragazzo di colore, che scelse la boxe per pura passione e non per uscire dai ghetti, come spesso avveniva ed avviene. Esploso a 18 anni, vincendo l’oro ai Giochi di Roma nel 1960. Già allora possedeva qualcosa in più degli altri, il tempo avrebbe confermato che si trattava di un fenomeno inimitabile. Quindici capitoli come i round che per molte volte Ali ha attraversato, quasi sempre da trionfatore, qualche volta da sconfitto. Quello che si rileva in questo lavoro, molto accurato con riflessioni personali, che possono essere condivise o meno, comunque con riscontri oggettivi inoppugnabili, è l’inarrestabile marcia di un campione che potrebbe non essere stato il migliore in assoluto come pugile, ma nessun dubbio che il suo nome abbia percorso il globo come nessun altro in assoluto. Round dopo round, dall’incontro con Angelo Dundee che lo dirigerà per tutta la carriera, alle sfide con Liston, Moore, Cooper fino a Foreman nella magica notte di Kinshasa nello Zaire e la battaglia brutale di Manila contro Frazier, viene svolto un filmato in cui la metamorfosi appare in tutta la sua forza. L’inedito è possibile, entrando nel rapporto personale tra l’autore e il protagonista che è stato anche organizzatore pugilistico negli anni ’60. Basterebbe questo per stuzzicare l’interesse degli appassionati. A giudizio personale quello che fa fare il salto di qualità è la parte fotografica, che in un libro di grande formato, raccontano meglio di qualsiasi penna, la cavalcata di un personaggio che ha varcato tutti confini del mondo e dopo oltre mezzo secolo, nonostante la malattia, resta “The Greatest”. Infine, le classifiche, un vezzo dell’autore, che fanno discutere anche se lasciano ognuno della propria idea.